Non è facile scegliere tra le gemelle francesi, che si distinguono quasi esclusivamente per qualche particolare estetico, come la calandra o il nome riportato sulle fiancate. Punto di forza di entrambe le vetture da noi provate, il parsimonioso "2000" turbodiesel common rail da 66 kW-90 CV.

Identica l'abbondanza di spazio, concentrato in prevalenza nella zona del bagagliaio, di forma regolare, di grande volume e ampiamente sfruttabile grazie all'enorme portellone. Inoltre, la panca posteriore, sdoppiabile, può essere abbattuta, trasformando così la "Ranch" e la "Berlingo" in una sorta di piccolo furgone.

Su strada, il buon lavoro delle sospensioni garantisce un confort nel complesso soddisfacente. La Citroën risulta un po' più sensibile alle piccole sconnessioni rispetto alla Peugeot. In curva, tutte e due si coricano e tardano a trovare l'appoggio, poi però seguono le traiettorie con discreta precisione. Poco progressivo lo sterzo.

Il motore non ostenta certo un temperamento sportivo, ma risponde bene alle sollecitazioni del conducente, non si fa pregare quando c'è da effettuare un sorpasso veloce e riesce a tenere medie elevate in autostrada, sempre con un tono di voce moderato. Davvero contenuti i consumi, con una lieve prevalenza della "Berlingo".

La leva del cambio ha una corsa abbondante e un gioco notevole. In compenso, gli innesti sono poco contrastati e la scelta dei 5 rapporti è in ottimo accordo col motore.