La Lodgy è la monovolume della Dacia: sette posti veri, accessori ridotti al minimo indispensabile e a una corta lista di extra a pagamento. Insomma, la rumena di Tangeri (è stata la prima Dacia costruita nello stabilimento marocchino della Renault-Nissan), ha puntato sulla praticità. Sembra un macchinone pesante, poco attraente, di dubbia qualità, e poi invece si scopre che le dimensioni sono molto simili a quelle della Logan MCV, che le prestazioni del 1.5 dCi sono sbalorditive e che a bordo non si sta per niente male. Sulle linee esterne non c’è molto da dire. Esistono monovolume che si lasciano ammirare anche da fuori, come la Renault Espace o le Citroën Picasso, mentre qui l’approccio è meno poetico e più da "elettrodomestico": sali a bordo e vedi se c’è quello che ti serve; se c’è, comprala. In ogni caso, rispetto alle primissime Dacia, come la prima generazione della Logan, la Lodgy si è distinta da subito. La plancia è disegnata con gusto, i materiali sono di buon livello e l’insieme colpisce molto favorevolmente. Il display da 7 pollici, i profili metallici e le plastiche di diverse tonalità sulla plancia danno un’ottima accoglienza. Peccato che il piantone dello sterzo non si regoli in profondità, mentre il meccanismo di abbassamento dei finestrini davanti non è automatico nemmeno in discesa e dietro si trovano addirittura le manovelle; inoltre, il clacson si trova sulla leva, come sulle francesi di un tempo (da cui in effetti deriva) e non al centro del volante e lo specchio di cortesia dietro l’aletta parasole del passeggero non è richiudibile. In compenso, si sta comodi: anche i più alti trovano le regolazioni giuste. Il navigatore satellitare Dacia Media Nav è touch screen e comprende tutte le funzioni più importanti, compreso il Bluetooth per il telefonino. Non mancano le prese Usb e Aux. Quanto all’abitabilità, in seconda fila si scopre un divano essenziale, un po’ troppo a ridosso dei sedili anteriori, che in compenso è facilmente ribaltabile, per aprire il varco verso la terza fila. Sorpresa: qui si sta bene, e rispetto ad altre sette posti, sulla Lodgy possono accomodarsi anche due adulti. Il bagagliaio si adegua al numero di occupanti, ma non è mai troppo risicato e in caso di carichi "estremi" si può pure ripiegare in avanti lo schienale del passeggero anteriore e contare su una lunghezza massima di 2,8 metri..
Come va. Qualche problema tra i birilli, risolto da un Esp un po’ ruvido, ottime frenate persino su fondi a bassa aderenza, discreta silenziosità di marcia e prestazioni superiori alle aspettative. L’unico propulsore disponibile è l’1.5 dCi, da 95 o 116 CV. Sul puro piacere di guida, non c’è granché da aspettarsi, ma accelerazione e ripresa risultano più che soddisfacenti. Bisogna fare i conti con un’auto onesta, ma non perfetta nell’assorbimento delle asperità, nell’agilità nel traffico e nello sterzo. In generale, la Lodgy è facile da guidare e si dimostra perfettamente all’altezza per affrontare l’uso stressante, quotidiano, di una famiglia numerosa e soprattutto i lunghi spostamenti in viaggio. Tutto spendendo poco anche in gasolio.
Pregi. Spazio a bordo abbondante e distribuito in maniera equa tra seconda e terza fila: il divano non scorre, ma in coda c'è posto per due adulti. Prestazioni e consumi sorprendenti grazie al 1.5 dCi da 116 CV: parte con uno scatto inaspettato e va veloce. Senza consumare mai troppo gasolio, nemmeno in autostrada.
Difetti. Equipaggiamento modesto, persino sulla versione Lauréate, la più ricca, che prevede il controllo elettronico della stabilità e gli alzavetri posteriori come optional. Lo sterzo mostra i suoi limiti nelle manovre di emergenza: s'indurisce e non trasmette molto feedback al guidatore.