La DS 3 Crossback è un’auto del tutto fuori dagli schemi. Come d’altra parte è sempre stata, fin dalla nascita del modello con il marchio Citroën, nel 2010, prima della decisione di fare della DS un brand autonomo, cinque anni dopo, con una gamma sempre più allargata verso l’alto e le vere ammiraglie. Di fatto, la DS 3 Crossback è una B-Suv, perché lunga appena 412 cm, ma per prezzo e posizionamento ambisce ad essere l’unica proposta premium del settore. Lo si evince da alcuni dettagli, come le maniglie delle porte a scomparsa che fuoriescono automaticamente, oppure dai materiali pregiati nell’abitacolo. L’abitacolo è accogliente, anche nella zona posteriore. Aperta la portiera, il colpo d'occhio è notevole: a seconda dell'allestimento, ci sono pelle pieno fiore, nappa, tessuti imbottiti con lavorazioni speciali o pregiato scamosciato, come sulla Performance Line. E poi c'è il motivo dominante della forma romboidale che caratterizza ogni elemento: dalla forma delle bocchette d'aerazione alla grafica della strumentazione digitale, fino a ogni più piccolo componente, come le luci di lettura a Led o le minuscole parti che compongono la calandra anteriore e il guscio dei raffinati proiettori a matrice attiva. Lo stile prima di tutto, quindi, ma talvolta a scapito della praticità: i pulsanti cromati sul tunnel centrale, per esempio, non sono ben identificabili, mentre altri comandi secondari sono nascosti alla sinistra del volante, dotato peraltro di una buona escursione in profondità, in modo da poter allontanarsi con il resto del corpo e stendere un po' le gambe. Il sedile contiene bene e garantisce un efficace sostegno, apprezzabile soprattutto nei lunghi viaggi. Anche dietro gli eventuali ospiti non se la passano affatto male, segno che il compatto corpo vettura è stato ben sfruttato: lo spazio per le gambe di chi siede sul divanetto è fra i più elevati della categoria (30 cm) e anche in altezza non ci sono problemi. Piccolo, invece, il baule: i suoi 261 litri di volume sono lontani dalla media della categoria. Discutibile anche l'alloggiamento del pulsante d'apertura del portellone (non è previsto l'azionamento automatico): è sopra il portatarga, posizione che costringe ad abbassarsi molto, oltre che esposta alle intemperie.
Come va
Su strada emerge la dote più spiccata della DS 3 Crossback, ovvero un confort molto elevato sia in termini di assorbimento sia di silenziosità. Abbiamo provato il tre cilindri turbo 1.2 nella versione più spinta, da 156 cavalli (alternativa a quelle da 101 o 131 CV), e le soddisfazioni non mancano: con una potenza specifica di 130,1 CV/litro, il motore spinge che è un piacere, sia in basso sia nella zona rossa, dove senti che vorrebbe allungare ben oltre i soli 5.500 giri imposti dal limitatore. Il rovescio della medaglia è la modesta percorrenza: 12,7 km/litro in media e poco più di 11 in città. Mancano versioni ibride, ma per chi fa tanta strada è a listino anche il classico turbodiesel BlueHDi, un quattro cilindri 1.5 da 110 o 130 CV. In ogni caso, alla guida si comprende che la miglior qualità della DS 3 Crossback è la comodità. Parte del merito va alla nuova piattaforma Cmp (Common modular platform) del gruppo PSA, che fra le sue caratteristiche annovera proprio l'attenzione al confort, con soluzioni mirate a migliorare l'isolamento acustico e, più in generale, a contenere vibrazioni e ruvidità.
Pregi. Materiali e finiture di pregio, difficili da trovare in questa categoria.
Motori già apprezzati nella gamma PSA, anche nella variante più potente e godibile.
Difetti.Visibilità ridotta nella zona laterale posteriore.
Bagagliaio di capacità inferiore alle Suv della stessa taglia.