La DS 9 è l’ammiraglia della gamma del marchio francese e si presenta come modello globale destinato a una clientela premium attenta al design e alla qualità dei materiali. Non è un caso se nella DS 9 (prodotta in Cina, nello stabilimento di Shenzhen) si ritrovano una nutrita serie di citazioni del passato. Dietro, sul lunotto, spuntano due luci d’ingombro, che riprendono idealmente gli indicatori di direzione alti della nonna. Sempre in tema d’illuminazione anche qui – oggi come 66 anni fa – ci sono i proiettori capaci di seguire le curve. Lunga 4,93 metri, grazie a un passo di 2,9 metri sa garantire il massimo confort anche ai passeggeri posteriori. Il taglio slanciato del montante posteriore rende la berlina più dinamica e personale, inoltre il frontale con le DS Wings è tipico del Dna del marchio. Sul cofano è stata inserita la finitura "Clous de Paris" fino a oggi proposta solo all'interno, mentre i gruppi ottici posteriori propongono l'effetto tridimensionale già visto sugli altri modelli recenti. Sul bordo posteriore del tetto è presente una citazione della DS 1955, con i coni che una volta ospitavano gli indicatori di direzione e che ora integrano discrete luci di ingombro. La DS 9 prevede due versioni: E-Tense plug-in hybrid, con propulsore 1.6 Puretech e motore elettrico, per un totale di 225 CV, con cambio automatico otto marce e a trazione anteriore, oppure la più prestazionale variante da 360 CV a trazione integrale. Secondo la Casa, la batteria da 11,9 kWh permette di percorrere una cinquantina di km in modalità Ev con una carica, che si completa in circa 1 ora e mezza. Sul fronte Adas, la DS 9 può contare sui più recenti sistemi di assistenza alla guida di Livello 2. Tra le dotazioni, si trovano il drive assist per il controllo di velocità, traiettoria e distanza di sicurezza attivo fino a 180 km/h, il park pilot totalmente automatizzato, il night vision, il driver attention e l'Active led vision. L'infotainment è inoltre completato dalla MyDS App per la gestione remota e la consultazione di alcuni dati di bordo.
Come va. Un po’ come per la DS del 1955, la miglior qualità della DS 9 è, ancora una volta, il confort. Qui le famosissime sospensioni idropneumatiche non c’entrano: se si viaggia sul velluto è anche per merito del DS Active Scan. Una telecamera inquadra costantemente la strada e, attraverso accelerometri e captatori, il sistema adegua la taratura degli ammortizzatori, che diventano più duri o morbidi a seconda della situazione. All’atto pratico il tutto funziona a dovere, con la DS9 che digerisce ogni increspatura dell’asfalto. Senza, peraltro, perdere compostezza quando si ha fretta: non è affilata tra le curve, e questo non stupisce, ma può contare su un’elevata tenuta di strada, che rassicura chi sta dietro al volante.