La protagonista della nostra Prova su strada è l'Alfa Romeo Giulia Veloce, che si è regalata, oltre alla trazione integrale Q4, motori più potenti: il nuovissimo 2.0 turbobenzina da 280 CV e l'evoluzione del 2.2 a gasolio da 210 CV, entrambi abbinati al cambio automatico ZF a otto marce. Inoltre, le due auto in prova sono equipaggiate con il pacchetto Performance (2.200 euro), che prevede un autobloccante posteriore e le sospensioni a controllo elettronico.
La prova completa della nuova Alfa Romeo Giulia Veloce benzina e diesel
2.0 turbobenzina. La curiosità, a questo punto, è verificare, oltre alle prestazioni, se la trazione integrale abbia influito sul modo di esprimersi della Giulia. La posizione di guida, rasoterra e a gambe semidistese, mette già a proprio agio, con il volante quasi verticale. Un tocco con il pollice sinistro sul pulsante Start, e il 2.0 turbobenzina si avvia, sommesso, senza vibrazioni. Anche in Drive, a bassa andatura, è un piacere girare nel traffico. Tanto basta poco per divincolarsi, con 400 Nm disponibili subito e il cambio automatico sempre pronto ad assecondare i voleri di chi guida. Anche lasciando fare al cambio in Drive si va spediti, senza che la lancetta del contagiri arrivi neppure a quota 3.000. Osando di più, diventa protagonista la progressione, tanto robusta quanto vellutata. Le raffinate sospensioni a controllo elettronico sono molto efficaci e quasi prive di rollio; ciononostante non rendono mai la vita dura a chi sta a bordo. Risultano un po' più rigide, in particolare sulla diesel, soltanto su tombini e rotaie: nell'uso normale rispondono bene (in Dynamic si possono anche ammorbidire, con il pulsante sul manettino, lasciando motore e cambio “cattivi"). Il tutto con pneumatici opzionali da 19˝, barra 40 davanti e barra 35 dietro. Nei tratti in montagna, poi, la spinta ai bassi regimi del 2.0 turbobenzina e la felice abbinata con il cambio automatico regalano una guida coinvolgente. Le mani agiscono, rapide, sui grandi paddle da supercar solidali al piantone che, grazie alla loro forma, possono essere richiamati in curva con la punta delle dita. Terza, quarta, quinta ravvicinate, in sequenza: una meraviglia. Ma la Giulia Veloce si esalta pure nel misto stretto, con il retrotreno che "gira" molto, restando però sempre saldo. La ripartizione delle masse si conferma inchiodata sull'ottimo rapporto “51/49" tra i due assi: la berlina Alfa rende facili i passaggi ostici e offre la sensazione di un controllo elevato, con i limiti che sembrano sempre lontani. In genere, al semplice accenno di pattinamento del retrotreno, la coppia sembra già bell'e trasferita (fino al 50%) all'avantreno, senza quasi che se ne abbia la percezione: in condizioni normali, la Q4 è una posteriore pura, che diventa integrale solo quando serve.
La 2.2 diesel. In pista le Veloce sono andate forte, con la 2.0 benzina in vantaggio. Pure la diesel si è ben comportata, staccando un tempo di oltre un secondo e mezzo inferiore a quello della 2.2 da 180 CV. Merito del grip dei 19˝ e delle quattro ruote motrici. Soprattutto tra i cordoli, però, non ci sarebbe stata male un'ulteriore opzione del manettino, con l'inclusione di una soglia d'intervento più permissiva dei controlli. I collaudatori hanno segnalato un feeling un po' filtrato del pedale dei freni, comunque potenti e resistenti. Il 2.2 a gasolio vanta una coppia poderosa: 470 Nm e si sposa assai bene all'automatico a otto marce con convertitore, così le cambiate in manuale si susseguono rapidissime e, sulla schiena, si avverte pure una piccola “spinta", quando si è in modalità Dynamic. Pressoché nulle le vibrazioni del motore. La spinta comincia presto, sotto i 1.500 giri, e rallenta poco dopo i 4.200 (si sfiorano comunque i 5.000). Rispetto alla versione provata, i 30 CV in più non si avvertono su strada quanto avviene sulla nostra pista: in ogni caso, la Veloce a gasolio sa come farsi apprezzare, sfoderando prestazioni tra le più vivaci della categoria. Le due Giulia non se la cavano benone solo in curva, ma vantano pure valide doti da stradiste: e questo anche grazie alla rapportatura del cambio, con l'ottava marcia di grande crociera. Ecco i numeri: la versione benzina viaggia a 130 in Drive a soli 2.100 giri, mentre alla diesel ne bastano 1.750.
(Prova su strada ripresa da Quattroruote di febbraio 2017)
Pregi e difetti
ALFA ROMEO Giulia
Giulia 2.0 Turbo 280CV AT8 AWD Q4 Veloce
Pregi
Prestazioni. Un autentico fuoriclasse, il 2.0 benzina, con performance eccezionali. A ciò si aggiungono una guidabilità sempre coinvolgente e l'elevata sicurezza offerta dalla trazione Q4.
Difetti
Diamentro si sterzata. Complice la presenza della trazione integrale, fare manovra negli spazi stretti diventa un pò macchinoso rispetto alla versione posteriore.
Dotazioni. Rispetto all'esordio, l'elenco si è un pò allungato. Resta ancora vero, però, che manca qualcosa per competere a pieno titolo con le sterminate liste delle rivali.
ALFA ROMEO Giulia
Giulia 2.2 TD 210 CV AT8 AWD Q4 Veloce
Pregi
Motore e cambio. Non che l'abbinata deluda, sulla 2.0 T, anzi. Però, forse, sulla turbodiesel raggiunge il massimo di efficienza, grazie pure ai 470 Nm disponibili sin dai regimi più bassi.
Difetti
Diamentro si sterzata. Complice la presenza della trazione integrale, fare manovra negli spazi stretti diventa un pò macchinoso rispetto alla versione posteriore.
Dotazioni. Rispetto all'esordio, l'elenco si è un pò allungato. Resta ancora vero, però, che manca qualcosa per competere a pieno titolo con le sterminate liste delle rivali.
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Alfa Romeo Giulia Veloce - 2.0 T 280 CV vs 2.2 TD 210 CV
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