La Ineos Grenadier è un veicolo per molti aspetti anacronistico: le forme sono squadrate e lasciano trasparire la sua volontà di porsi come erede spirituale della vecchia Land Rover. Lunga 490 cm e con un passo di 292 (ma la variante pick-up arriva a 544 cm), è larga 196 cm e alta 204: misure che si pagano “arrampicandosi” a bordo, con la seduta a 95 cm da terra. Dentro sembra di essere su una vecchia Defender, con il parabrezza quasi verticale e il larghissimo tunnel centrale: la qualità costruttiva non manca ma le finiture sono volutamente spartane, senza materiali di pregio, messi da parte in favore di altri facili da pulire e resistenti alle intemperie. Non c’è un quadro strumenti dietro il volante, ma solo una serie di spie: tutto il resto passa dal display a centro plancia. Tantissimi i comandi nella console centrale, quasi in stile aeronautico, con una plancetta dedicata al fuoristrada sul soffitto. Tanto lo spazio a bordo, in ogni direzione, anche per chi siede dietro. Il bagagliaio ha una soglia di carico alta, e il portellone che si apre ad armadio, ma il vano è ampio (508 litri misurati dal Centro prove), ben attrezzato e regolare nelle forme.
Come va. La Ineos Grenadier è disponibile con due motori di derivazione BMW, entrambi sei cilindri in linea da 3.0 litri: un turbodiesel da 249 CV e un benzina da 286 CV, abbinati a uno ZF a otto rapporti. Inarrestabile in fuoristrada, grazie ai tre differenziali autobloccanti, su asfalto paga la massa imponente e l’aerodinamica tutt’altro che curata: la percorrenza media rilevata dal Centro prove è di 6,5 km/l. Il confort è solo discreto: le sospensioni sono fatte per digerire di tutto e di più, ma per la schiena non sono il massimo; vistoso il rumore di rotolamento dei pneumatici, così come i fruscii aerodinamici già ad andature contenute. Dal punto di vista dinamico la Grenadier si comporta performa come qualsiasi altro mezzo di questo genere: limiti di tenuta laterale piuttosto bassi e lentezza negli spostamenti, ma un comportamento omogeneo e ben controllabile, con l’Esp pronto a supervisionare ogni mossa.