Come va: si tratta solo di prendere un po' di confidenza con la leva del cambio, dal carattere spigoloso quando non scontroso, che non sempre consente di passare dall'una all'altra marcia con la disinvoltura che sarebbe legittimo attendersi. In compenso, sono ottimi i paddle al volante, belli da vedere (grandi e fissati al piantone) ed efficaci da usare. Sulla Levante si viaggia alla grande, ben isolati dalle sconnessioni del manto stradale, anche se non si arriva mai a quella sensazione di tappeto volante che le sospensioni ad aria spesso portano con sé (probabilmente a causa dei cerchi da 20"). Poi c'è l'altra Levante, che si svela agendo sui comandi a sinistra del cambio: tasto M per passare ai paddle oppure Sport: così la Suv italiana si acquatta di una ventina di millimetri e, più in generale, l'assetto si trasforma. Certo, resta la Maserati più alta di sempre, ma la capacità di passare da una curva all'altra in maniera molto spigliata la rende efficace più di quanto massa e dimensioni potrebbero lasciar presagire. Non c'è troppo rollio e i cambi di direzioni sono rapidi, anche grazie allo sterzo dal grande feeling. Per quanto si tratti di un debutto, infine, la Levante si fa notare per le sue capacità fuoristradistiche: ha trazione da vendere, agilità, facilità nel destreggiarsi anche in situazioni complesse.
Pregi: la Levante s'inserisce in quella ristretta cerchia di Suv che, per qualità di guida, fanno dimenticare le proprie origini. Il confort è da riferimento, con la capacità di coccolare i passeggeri anche nei lunghi viaggi.
Difetti: l'impianto frenante garantisce spazi d'arresto corretti, che diventano lunghi su fondi ad aderenza differenziata.