La Mitsubishi Space Star si presenta al pubblico nel 2019 con una veste rinnovata: si tratta del secondo restyling della serie nata nel 2012, i cui interventi estetici, al frontale e al posteriore, ne hanno reso l’immagine più attuale. In particolare, spiccano i due boomerang sul paraurti che fanno da cornice ai fendinebbia e gli spoiler che mostrano il tentativo della Casa giapponese, alleata con Renault e Nissan, di dare un tocco sportivo all’immagine della sua citycar. Solo la vista laterale è rimasta simile alla precedente. Per quanto riguarda la dotazione, c'è tutto quanto serve su una vettura di questo segmento. Gli interni sono sempre un po' spartani, ma concreti. La plancia non brilla per originalità, ma il grande schermo centrale è ben contrastato. Inoltre, davanti al passeggero anteriore, poco sopra al cassettino è presente un comodo portaoggetti, soluzione che la distingue da molte concorrenti. Buono, complessivamente, lo spazio nell'abitacolo. Anche se i passeggeri posteriori stanno un po’ stretti, c'è stato comunque uno sforzo da parte della Mitsubishi per ricavare maggior spazio per le gambe rispetto alla serie precedente. Per una cittadina, infine, il bagagliaio è ben sfruttabile e dotato di doppio fondo, pur non disponendo di una volumetria record.
Come va. Il Mivec del nostro test drive (acronimo per Mitsubishi innovative valve timing electronic control) è un 1.000 a tre cilindri da 71 CV, che offre prestazioni adeguate e consumi contenuti. In effetti, sui percorsi cittadini, ma anche nei brevi tratti autostradali, la Mitsubishi Space Star mostra una piacevole dinamicità. Non è certo un fulmine, ma soprattutto nel traffico metropolitano si muove con disinvoltura, con allunghi anche discreti se si tirano le marce. La quinta, invece, è di riposo, e permette spostamenti in souplesse. Nel complesso il confort è più che accettabile, con rumorosità e vibrazioni nella norma, mai troppo invasive. Come anticipato, anche grazie alla massa contenuta e alla buona aerodinamica, la piccola giapponese ha mostrato buone percorrenze medie, nell'ordine dei 20 chilometri con un litro.