Lo scorso luglio sono entrati in vigore i regolamenti Unece WP.29 R155 e ISO/SAE 21434 per la progettazione e la gestione delle auto connesse dal lato della cybersicurezza, tema di cui abbiamo parlato approfonditamente nell'ultimo F&B Day, tenutosi a Villa Erba lo scorso 29 giugno, un successo molto apprezzato dagli addetti ai lavori. A quell'evento partecipò anche Giuseppe Serio, Senior Director Market Development di Upstream. E proprio dalla società israeliana specializzata nella cybersecurity dei veicoli nel suo report semestrale "H1 2022 Automotive cyber trend report" lancia l'allarme sui nuovi pericoli per la sicurezza digitale delle auto elettrificate. Anzi: non tanto delle auto, visto che quelle nuove devono sottostare ai regolamenti di cui sopra, bensì delle colonnine e delle stazioni di ricarica. Un allarme definito da Upstream il primo dei tre rischi emergenti per la cybersecurity dei veicoli.
Tre i rischi emergenti. La complessità dei protocolli di comunicazione per la ricarica di veicoli elettrici, durante i quali i dati sensibili del driver e della macchina che guida - informazioni di identificazione personale (PII) e dettagli di fatturazione - vengono trasferiti utilizzando connessioni fisiche e wireless, che, anche le Case devono gestire, cercando di rendere le ricariche aperte e multioperabili. Upstream sottolinea che la maggior parte delle parti interessate alla ricarica di veicoli elettrici è solo nelle fasi iniziali dell'implementazione della sicurezza informatica avanzata esponendo gli utenti a frodi e attacchi ransomware e rendendo i caricatori vulnerabili agli attacchi fisici e remoti, anche perché le piattaforme utilizzate non sono ancora tenute a rispettare i regolamenti appena entrati in vigore. Gli altri due rischi considerati emergenti da Upstream sono la prolifelazione delle Api, le Application Programming Interface, che permettono a due sistemi diversi tra loro di dialogare. La loro diffusione impone strumenti di controllo dei loro codici che, almeno aad oggi, non sono ancora totalmente implementati. Il terzo rischio individuato da Upstream riguarda un po' più il mondo reale, rispetto a quello dei bit in cui si trova solitamente a operare. Si tratta della grave situazione geopolitica in cui ci troviamo e delle difficoltà delle supply chain a fornire i materiali adatti per creare le corrette infrastrutture di sicurezza per il mondo automotive.
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