Il numero di maggio di Quattroruote, in edicola dal 7 del mese e già disponibile in Digital Edition, dedica la copertina alla Citroën ë-C3, la versione elettrica della compatta francese, giunta alla quarta generazione, con la quale abbiamo avuto un contatto ravvicinato e approfondito, in attesa di una prova su strada vera e propria (qui trovate un riassunto dell’articolo). A proposito di prove, questo mese sono state testate sulla nostra pista di Vairano la Lexus LBX (e mai la Casa premium giapponese aveva prodotto un modello così compatto, addirittura del segmento B), la Suzuki Swift, che si rinnova senza perdere di vista la sostanza, l’Audi A3 allstreeet, ovvero la versione rialzata della media di Ingolstadt, e la BMW M3 Touring, che nella sezione Top Car abbiamo messo a confronto con le sorelle berlina e coupé, la M3 e la M4. Le Anteprime, le nostre anticipazioni dei modelli del futuro, hanno invece come protagoniste la piccola Bev Hyundai derivata dalla Casper, modello venduto in Corea, e la Mercedes-Benz CLA, mentre il piatto forte delle Autonotizie è rappresentato dalla nuova, cruciale Alfa Romeo Junior, la B-Suv che avrebbe dovuto chiamarsi Milano, ma che ha cambiato nome in seguito a un bizzarro litigio tra il governo e il gruppo Stellantis. Tra i servizi dell’Attualità, un focus sui costi delle ricariche elettriche, sempre più pesanti, e sette domande ai partiti, per capire quali sono le posizioni delle principali forze politiche italiane sui temi più caldi per il futuro dell’automobile, in vista delle elezioni europee di giugno. Infine, in allegato gratuito con il numero di maggio, si rinnova l’appuntamento con Volt, un fascicolo di 64 pagine nel quale vi mostriamo come il mondo dell’auto sta cambiando per diventare più sostenibile; questa volta il focus della pubblicazione è il rapporto fra le quattro ruote private e la città (per maggiori informazioni, leggere qui).
Proviamo la nuova Citroën ë-C3
Citroën ë-C3. Per sapere come va, dovremo attendere ancora un po'. Tuttavia, la nuova Citroën C3, in versione elettrica, ha già fatto un salto a Vairano. E siamo pronti a raccontarvi per filo e per segno com'è è cambiata (spoiler: tanto) con la quarta generazione. Per cominciare le abbiamo preso le misure, per verificare gli aumenti promessi in termini di abitabilità e capienza del bagagliaio. E non mancano l’analisi del posto guida e quello della visibilità. L'ultima evoluzione della Citroën C3 è di quelle importanti. Non solo in virtù dell’avvento, per la prima volta, del modello elettrico, affiancato dalla variante termica. Ma anche per la trasformazione della vettura stessa che, pur mantenendo sostanzialmente gli stessi ingombri di prima (ora è lunga 4.02 metri), ha assunto le forme di una mini Suv. Cambiando, tra le altre cose, le geometrie del posto guida. Le innovazioni di questa quarta serie non finiscono qui: dalla piattaforma (inedita) agli interni, passando per le personalizzazioni, il design (analizzato per noi da Mike Robinson) e pure i prezzi, la francesina è un’auto tutta da scoprire.

Se pensate che la Lexus LBX sia la sorella imbellettata della Toyota Yaris Cross, siete fuori strada. Non è soltanto una mera questione di abito, che segue stilemi tutti suoi: i progettisti della Casa giap sono intervenuti in profondità, allargando le carreggiate (di cinque centimetri) e pure il passo (da 256 a 258 cm). Misure che, alla prova dei fatti, non impattano in modo importante sull’abitabilità. Piuttosto, è più una questione di dettagli, visto che la musa ispiratrice è la NX: da lei arrivano le originali maniglie interne, che vanno premute per sbloccare la serratura, ma pure la decisione di utilizzare materiali pregiati per i rivestimenti di parte della plancia. Facile entrare in confidenza con l’infotainment, che offre il navigatore e le connettività per smartphone (wireless soltanto per i dispositivi Apple, però). Uno degli aspetti più convincenti della Lexus LBX è senz’altro l’efficienza del powertrain ibrido full, da 136 CV totali e con la trazione anteriore (a listino esiste anche la 4x4, con un secondo motore elettrico sull'asse posteriore): la percorrenza media, secondo le rilevazioni del nostro Centro Prove, si attesta sull’ottimo valore di 20,2 chilometri con un litro di benzina. Con punte di ben 25 km/l registrati in città. Il tutto senza rinunciare a prestazioni più che discrete ma, soprattutto, alla solita fluidità di marcia regalata dall’ibrido by Toyota, che non affatica nei continui stop&go cittadini.
Prova su strada: Suzuki Swift
Per tutte le qualità che racchiude - al netto dei suoi 386 centimetri di lunghezza - la nuova Suzuki Swift potrebbe tranquillamente caricarsi sui parafanghi il ruolo di unica auto di famiglia. L'abitacolo è spazioso quanto basta per quattro (meno per ciò che concerne il vano bagagli, un “male” comune e necessario nelle vetture di segmento B) ma, soprattutto, il motore con elettrificazione leggera è un piccolo capolavoro: grazie anche al peso piuma della macchina, 1.035 chili sulle nostre bilance, il consumo medio rilevato dal Centro Prove sfiora i 20 chilometri con un litro di benzina. Con punte di oltre 22 km/litro in statale. Roba da salvare il bilancio familiare. Il prezzo, 22.500 euro per l'allestimento Top con cambio manuale, non è bassissimo, ma è giustificato da questo prodigio d'efficienza. E pure da una dotazione molto completa. Dentro, la Suzuki Swift cambia completamente registro: se le plastiche sono ancora tutte rigide, il design è ben più elegante e curato di prima. L’infotainment non stupisce quanto a grafiche e velocità d’esecuzione, però ha tutto ciò che serve (comprese le connettività Android Auto ed Apple CarPlay senza cavo). Nonostante la già citata parsimonia, il tre cilindri aspirato non è affatto seduto: bello pimpante fin dai bassi regimi, dispone di una gradevole brillantezza. A patto di mettere mano al cambio se c’è bisogno di sorpassare

Anche l’Audi A3 viene contagiata dalla moda delle crossover e in questa versione allstreet riceve in dote forme un po’ più muscolose, con inserti neri nei passaruota e alla base delle fiancate. Questi dettagli, insieme alla mascherina e paraurti specifici, differenziano la vettura dalle A3 Sportback e Sedan appena aggiornate. Il tutto abbinato a tre centimetri in più di altezza da terra, equamente suddivisi fra sospensioni riviste e una maggior altezza della spalla dei pneumatici. Il risultato è una cinque porte dalla personalità spiccata, ma non certo destinata all’off-road, come conferma l’assenza di modalità di guida specifiche. Anzi, il meglio l’Audi A3 allstreet lo dà proprio nella guida, dove vanta un assetto solido e uno sterzo preciso. La maggior altezza da terra penalizza solo in minima parte i consumi autostradali, ma i 17,5 km/litro rilevati dal nostro Centro Prove per la 35 TDI sono un risultato di tutto rispetto. Un valore simile lo abbiamo misurato nel ciclo cittadino, mentre alle andature extraurbane le percorrenze passano i 20 km/litro, grazie all’efficienza del 2.0 turbodiesel (aggiornato nella software di gestione, per rispondere alle normative Euro 6e) abbinata all’azzeccata gestione del cambio a doppia frizione S tronic. Valutazioni positive anche per le prestazioni, tenuto conto che parliamo di un’auto con 150 CV. Migliorabili, invece, il confort sulle asperità più marcate e la dotazione di Adas che va integrata con un paio di voci.

L'unico rammarico è che alla BMW non abbiano mai creduto fino in fondo alla formula della powerwagon, a differenza di Audi che da trent'anni a questa parte ne ha fatto quasi un brand a sé. Di M5 con carrozzeria Touring se ne contano soltanto due su sei generazioni e della M3, a parte un misterioso prototipo del 2000 su base E46 che non ha mai visto la produzione, non ne è mai esistita una. Almeno fino adesso, con la casa di Monaco che si è finalmente decisa ad affiancare, alle esistenti berlina, coupé e cabriolet, la versatilissima station wagon. Una vettura potenzialmente straordinaria, perché alle rinomate caratteristiche del suo powertrain firmato M aggiunge la praticità di un baule ben sfruttabile e ottimamente attrezzato; nonché la trazione integrale come unica scelta di motricità, con un sistema originale che consente di aumentare la mobilità e la sicurezza sui fondi a bassa aderenza, ma al contempo non scalfisce minimamente il piacere di guida. Ma cosa comporta, nello specifico, indossare l'abito lungo? Per scoprirlo, abbiamo rispolverato sensazioni e numeri del Centro prove delle sorelle M3 berlina e M4 coupé, dotate del medesimo 6 cilindri sovralimentato da 510 cavalli, confrontandoli con quelli della nuova M3 Touring. La differenza più significativa, in termini numerici, è la massa, che vede sfavorita la station wagon. Questo però pare non intaccare le prestazioni longitudinali, del tutto simili a quelle delle sorelle, e in termini di laptime sula nostra pista di Vairano il ritardo è di un secondo circa. L'aspetto positivo, però, è che in termini di feeling, piacere di guida ed efficacia, la Touring pare non abbia perso nulla.

Passato prossimo. I “confronti impossibili” della sezione Passato prossimo, utili anche per capire come e quanto sono cambiate le auto nel corso del tempo, hanno questo mese come protagonista la Nissan X-Trail. Da una parte la prima serie, sport utility pensata fin dalle origini come un mezzo trasversale, adatto alle famiglie, ma al tempo stesso in grado di non sfigurare in off-road; dall’altra la sua discendente dei giorni nostri, giunta alla quarta generazione.

Impressioni di guida. È un modello atteso da molti automobilisti, la Dacia Duster, in quanto riesce a coniugare una carrozzeria a ruote alte con prezzi accessibili (anche se certo non più come un tempo): ci siamo messi al volante della terza generazione, che fa un salto di qualità in tema di motori, tecnologia e comportamento stradale. Ma abbiamo guidato anche altre due sport utility, di tutt’altra caratura, pure in tema di listini: la Porsche Macan, che con la seconda generazione ha compiuto il grande passo verso l’elettrico (non vi sono più versioni termiche), confermando la bontà del progetto di Zuffenhausen, e la sua rivale Maserati Grecale Folgore, la prima Suv a batteria del Tridente, che mostra di non soffrire di complessi d’inferiorità rispetto alle varianti a benzina.

Non ha ancora un nome l’elettrica Hyundai in formato tascabile che probabilmente debutterà già in estate e di cui vi anticipiamo forme e contenuti: sarà comunque derivata dalla Casper, auto che non è in vendita in Europa, e costerà attorno a 20 mila euro. L’altro modello futuro – il suo arrivo è previsto per l’anno prossimo – sotto i nostri riflettori è la Mercedes-Benz CLA, che con la terza serie si collocherà alla base della gamma di Stoccarda. L’apertura delle Autonotizie non poteva che essere dedicata all’Alfa Romeo Junior, la Suv con cui il Biscione rientra nel segmento B: un’auto d’importanza cruciale per la Casa e che, indipendentemente da quelli che saranno i suoi risultati commerciali, passerà alla storia per il suo clamoroso e repentino cambiamento di nome (qui trovate un riassunto dei due articoli dedicati alla vettura e alla vicenda di cui è stata protagonista). Sempre in tema di sport utility, vi presentiamo le due nuove Opel che troverete nelle concessionarie in autunno, l’inedita Frontera (che ebbe un’antenata venduta a cavallo del cambio di millennio) e la Grandland numero due: entrambe avranno una versione elettrica e una ibrida a 48 volt, la seconda anche una variante plug-in. Parliamo poi di una nicchia di auto che si sta ampliando, quella delle Suv a sette posti: in particolare, ci soffermiamo sulla Mazda CX-80 e sulla Peugeot 5008. Infine, diamo spazio al restyling di un modello importante: la Nissan Qashqai.

Qual è la vostra posizione sullo stop alla vendita di auto termiche fissato per il 2035? E che cosa ne pensate di eventuali dazi per frenare l’invasione del cinese? Abbiamo posto queste e altre domande ai partiti (Fratelli d’Italia, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia e Italia Viva) per vedere qual è la loro posizione, su temi riguardanti direttamente o indirettamente il settore auto, in vista delle elezioni europee di giugno. Facciamo poi il punto sui costi delle ricariche elettriche, che sono sempre più salati soprattutto per la decisione di alcuni operatori – da Be Charge ad A2A, a Enel X – di cancellare o rendere meno favorevoli alla clientela le loro formule di abbonamenti mensili. Alimentare una Bev, quindi, è sempre meno conveniente (qui trovate un riassunto dell’articolo). “Fuori” (tutto) in 60 secondi” è invece il titolo dell’articolo che dedichiamo ai furti parziali: basta infatti più o meno un minuto a un ladro esperto per spolpare una plancia oppure portarsi via fari o paraurti; vi facciamo vedere come e vi spieghiamo dove finiscono i pezzi rubati. Si tratta di un fenomeno sempre più preoccupante, che in Italia genera un business da circa 1 miliardo di euro all’anno. Ritorniamo inoltre sull’annoso problema dei costi delle notifiche delle multe: le creste che gli enti locali fanno sui verbali di violazione del Codice della strada possono arrivare fino a 24 euro. I Comuni più “ingordi”, tra i capoluoghi di provincia, sono Genova, Pordenone, Gorizia, Belluno e Treviso. La digitalizzazione migliorerà la situazione? Non è scontato. Infine, vi mostriamo come nascono le vetture della Polizia che hanno protezioni speciali – lo abbiamo visto da vicino su alcune Alfa Romeo Tonale – e le auto blindate vere e proprie, come quella della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Che sono ancora realizzate a mano, sia pure con un tocco tecnologico.

In regalo Volt. Non è facile il rapporto tra auto e città. È in evitabile evoluzione, deve diventare più sostenibile e, sotto questo profilo, la transizione elettrica – che proprio nelle città può trovare un’accelerazione – darà un importante contributo. Ma, con buona pace di chi vorrebbe cancellare l’auto dai centri urbani, è un rapporto destinato a continuare, sia pure su nuovi equilibri. Perché se nelle città la qualità della vita comprende molti aspetti, uno di questi resta senz’altro il diritto alla mobilità dei suoi cittadini. Che non può e non deve essere pregiudicato. È sullo sfondo di questi argomenti cruciali che si rinnova l’appuntamento con Volt, il nostro fascicolo dedicato alla tecnologia, all’ambiente e alla mobilità sostenibile, allegato (gratuitamente) al nuovo numero. Il volume – corredato di un ampio supporto infografico – inizia con un focus sul processo di urbanizzazione e un punto sull’andamento delle emissioni inquinanti. Ma chi sono i responsabili della diffusione di particelle nocive come il PM2.5 e il PM10? La risposta dipende da vari fattori, ma se i veicoli a motore hanno una parte di responsabilità, il ruolo di riscaldamenti e agricoltura non è meno rilevante, tutt’altro. Senza contare – ed è il tema dell’articolo successivo – che nel corso del tempo le emissioni inquinanti e climalteranti causate dalle auto sono diminuite o, in certi casi, crollate, come dimostrano i dati che pubblichiamo. Non si può dire lo stesso per quanto riguarda il comparto edilizio, specie in tema di CO2: ora la direttiva europea Case green si propone di cambiare drasticamente le cose, ma a fronte di costi enormi e poco sostenibili. Esaurito l’argomento qualità dell’aria, Volt inizia a parlare in modo più diretto di auto – ovviamente, elettriche – dando il resoconto di un nostro viaggio in giornata da Milano a Parigi – quest’anno la città olimpica – al volante della nuova Renault Scenic. Spazio, poi, a una prova su strada con protagonisti tre veicoli urbani per eccellenza, le microcar Citroën Ami, Fiat Topolino e Microlino, e a un test in cui abbiamo messo a confronto quattro wallbox. A proposito, come si fa a installarle in un box condominiale? Vi diciamo tutte le cose da sapere per farlo. Nel menu dell’allegato vi sono infine anche un’analisi su come ci si sposta in Italia, in particolare in città (l’auto resta il veicolo leader, mentre le metropolitane arrancano), uno sguardo al futuro, tra intelligenza artificiale, 6G e V2X, e due interviste: una all’architetto Mario Cucinella, che fa dell’attenzione alla sostenibilità delle città (ma senza necessariamente penalizzare le auto) la sua cifra stilistica, l’altra a Danny Shapiro, vicepresidente di Nvidia, che ci spiega quali saranno le prossime evoluzioni dei veicoli.
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