La Fiat Chrysler Automobiles sarebbe interessato alle tecnologie di propusione elettrica di alcune società attualmente in difficoltà finanziarie. A rivelarlo è The Verge, testata americana particolarmente attenta ai temi della mobilità a zero emissioni, sulla base di quanto portato alla luce da alcuni dipendenti di due startup statunitensi.
Faraday e Seres nel mirino. In particolare, il costruttore italo-americano sarebbe in trattativa con almeno due startup per acquistare la loro tecnologia e utilizzarla in futuri veicoli elettrici. Una è la Faraday Future, azienda dell'area di Los Angeles che ha già subito due crisi finanziarie e tagliato centinaia di dipendenti. Ora è alle prese con i problemi finanziari del suo fondatore, l'imprenditore cinese Jia Yueting, ma sta comunque cercando di raccogliere gli 850 milioni di dollari necessari per avviare entro la fine del 2020 la produzione della FF91. L'altra è la Seres, l'ex SF Motors di Santa Clara, nella Silicon Valley, passata ai cinesi di Sokon ma nel pieno di uno stallo operativo: ha sospeso il progetto per lanciare due Suv negli Stati Uniti all'inizio di quest'anno e licenziato almeno 90 dipendenti per concentrarsi solo sullo sviluppo di tecnologie motoristiche, come dimostrato da un recente accordo con la BYD per nuove soluzioni di elettronica per il controllo dei propulsori.
Le fasi delle trattative. Con le due società le trattative sarebbero in fasi completamente diverse. Gli incontri tra i dirigenti della Fiat Chrysler e della Faraday risalirebbero allo scorso aprile, in concomitanza con l'operazione che ha portato la Ford a diventare socio della Rivian. Da allora i colloqui sarebbero proseguiti arrivando anche alla presentazione di soluzioni concrete: a ottobre l'azienda losangelina avrebbe installato le sue tecnologie di propulsione elettrica in un veicolo FCA ed eseguito delle prove su strada per dimostrare la validità delle sue proposte, tra l'altro sviluppate dallo stesso team di progettazione della EV1, la prima elettrica di massa della General Motors. Con la Seres, invece, i contatti sarebbero più recenti e nati dall'invito del gruppo FCA di testare il propulsore elettrico della startup di Santa Clara in due veicoli del costruttore italo-americano. In una e-mail inviata ai dipendenti il 31 ottobre e raccolta da The Verge, l'amministratore delegato ha inoltre sottolineato come la Seres abbia "molto lavoro da fare per convertire in un contratto produttivo questa manifestazione di interesse, che riflette però la crescente fiducia del costruttore nelle capacità, nelle conoscenze, nella forza e nell'attrattività della nostra offerta".
Nessun commento da Auburn Hills. Per ora dalla sede americana della Fiat Chrysler ad Auburn Hills hanno preferito non rilasciare commenti su "potenziali rapporti commerciali", mentre dalla Faraday Future è arrivata una risposta sostanzialmente analoga: "non abbiamo mai escluso la possibilità di future joint venture e potenziali partnership con altri costruttori, ma ora siamo fortemente focalizzati sulla consegna della nostra FF91 nel 2020. Oltre a ciò, al momento non possiamo parlare di piani di prodotto futuri né di alcuna potenziale partnership". Durante la conference call sui risultati trimestrali della Fiat Chrysler è comunque emerso un indizio che conferma i propositi del gruppo italo-americano. Alla domanda di un'analista sui rapporti con la Tesla, l'amministratore delegato Mike Manley ha, infatti, sottolineato la possibilità di produrre veicoli elettrici equipaggiati con la tecnologia di altre società in attesa di raccogliere i frutti degli investimenti nell'elettrificazione della gamma e di poter accedere alle soluzioni sviluppate dai francesi del gruppo PSA grazie all’ormai imminente fusione. “Saremmo aperti all'acquisto di una piattaforma ‘skateboard' da altre persone? Sarebbe sbagliato da parte mia dire di no”, ha affermato Manley.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it