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Mobilità
Sostenibile, competitiva e per tutti: la ricetta di De Meo per l’Europa

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Nel giorno dell'apertura dei lavori della Cop28 il presidente di Acea Luca de Meo ha presentato il manifesto per l’Europa e le sfide della mobilità che l’attendono nei prossimi anni. Cinque raccomandazioni per le istituzioni europee e per l’industria automobilistica nel suo complesso, che secondo de Meo deve avere un “approccio olistico alle sfide che l’attendono, da affrontare senza dimenticare l’importanza del dialogo con tutti gli stakeholder coinvolti, pronti a cambiare idea se necessario”.

La tempesta perfetta. “L’Europa e l’industria dell’automotive sono a un punto di svolta cruciale e il prossimo Parlamento e la prossima Commissione Europea (che verranno eletti nel 2024, ndr) giocheranno un ruolo cruciale”, spiega de Meo. “Nei prossimi anni è in arrivo un vero e proprio tsunami di sfide normative, tutte da decidere entro il 2030, se non prima: la Net-Zero Industry Act per azzerare le emissioni, il Critical Raw Materials Act per le materie prime, le normative sui PFAS (sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate), le nuove emissioni per la CO2, e tutte le leggi sulle batterie e la sicurezza, solo per citarne alcuni”. Per affrontare tutte queste sfide è fondamentale il ruolo della Acea, anche come facilitatore di dialogo tra tutte le parti coinvolte, dai consumatori agli azionisti, dalle istituzioni ai costruttori che, ricorda de Meo, “sulla decarbonizzazione dell’industria stanno investendo qualcosa come 250 miliardi di euro solo in Europa”.

Sostenibile, competitiva e per tutti: la ricetta di De Meo per l’Europa

#FutureDriven. Il manifesto presentato dalla Acea contiene cinque punti, con altrettante raccomandazioni per le istituzioni europee in vista del mandato 2024-2029 che le attende:

1. Un nuovo accordo industriale che riporti le strategie aziendali al centro dell’agenda dell’Unione Europea e che coinvolga tutti gli aspetti della catena del valore, dalla ricerca alla produzione, dalle strutture di ricarica agli incentivi, per arrivare allo smaltimento e al riciclo.
2. Una visione strategica che ripensi l’intero quadro normativo: superare la logica dell’accumulo di leggi e norme, per un approccio più coerente che permetta pianificazioni a lungo termine, un ritmo più ragionevole per la loro attuazione, tenendo conto di possibili “exit strategy” praticabili per tecnologie o materiali specifici.
3. Competitività a livello globale, garantendo regole e condizioni eque con il resto del mondo (leggi: Cina), assicurando anche l’accesso a risorse critiche, rendendo l’Europa un polo attrattivo per la produzione e la forza lavoro.
4. Una mentalità aperta, che renda la neutralità tecnologica un principio fondante, che guidi tutte le proposte normative dell’Unione Europea. “I nemici sono la CO2, l’inquinamento, il traffico e il rumore, non una singola tecnologia o un’altra!”, ribadisce de Meo.
5. Tenere l’Europa in movimento, assicurarsi la mobilità di merci e persone. La mobilità è cruciale per la creazione di ricchezza e non dev’essere messa a repentaglio, dovrebbe essere accessibile a tutti i cittadini e le imprese europee.

Sostenibile, competitiva e per tutti: la ricetta di De Meo per l’Europa

Tutti devono fare la loro parte. Un manifesto di questa portata, sottolinea de Meo, implica il coinvolgimento di tutti quanti, ciascuno con il proprio ruolo. In alcuni casi l'Acea sarà al “posto di guida”, in altri sosterrà gli altri partner. “Nessuno può pensare di trasformare la mobilità da solo”, sottolinea de Meo. “La nostra proposta affronta il problema da una prospettiva a 360°, abbracciando tutta la catena del valore, andando oltre i tradizionali confini dell’industria, con una visione complessiva dei problemi reali. Perché i problemi reali sono trasversali a tanti settori: automotive, estrazione di minerali, energia, infrastrutture ecc.

L’esempio del Sol Levante. “Guardate cosa hanno fatto i giapponesi con le kei car”, conclude de Meo. “È l’esempio perfetto di quello che dovremmo fare anche noi in Europa. Supporto finanziario, ovviamente, agevolazioni all’acquisto ma anche pedaggi ridotti del 20%, politiche intelligenti che per esempio lascino i centri storici accessibili a questo genere di automobili. Non vedo perché l’Europa debba condannarsi a giocare male questa partita. Queste sono proposte concrete sulle quali vogliamo lavorare, assicurandoci al tempo stesso competitività globale, posti di lavoro in Europa, una transizione ecologica inevitabile e libertà di movimento per tutti”.

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