Tra i partner automobilistici del recente Program Campus di Modena vi erano Audi, con la sua divisione fleet, e Volvo, Case che da anni sono le preferite dalle flotte per le posizioni manageriali, ma anche Cadillac, una piccola realtà in Italia, che ha suscitato la curiosità dei fleet manager. E la nostra, fin dall'arrivo delle americane nell'offerta a noleggio. Perché non è facile proporsi al mondo delle auto aziendali con un solo modello ad oggi, la XT4, con alimentazioni a benzina e diesel. Senza alcuna elettrificazione. "Ma noi questo momento di transizione lo vediamo come una opportunità, perché molti costruttori non stanno più offrendo il diesel (vedere appunto Volvo, ndr) che, invece, è ancora richiesto dal mercato, in particolare proprio dalle aziende", spiega Salvatore Papotto, direttore vendite di Cavauto (a dx nella foto sotto), l’importatore di questo e altri costruttori statunitensi. Un percorso di transizione che, naturalmente, sta facendo anche Cadillac, visto che nel 2019 ha lanciato l’obiettivo tre zero: 0 emission, 0 collision, 0 congestion. "Cadillac vuole diventare il primo produttore elettrico negli Usa, dove ha appena riconvertito la fabbrica di Spring Hill, nel Tennessee, dove viene prodotta la prima auto bev del marchio, la Liriq. Che monta, come la Escalade, il Super cruise, per la guida autonoma sulle highway americane", spiega il marketing manager Andrea Cavarzan (a sx nella foto sotto). "Liriq e Super cruise sono le basi per la 0 emission e la 0 collission, mentre per l’obiettivo 0 congestion Cadillac punta sulla connettività tra i veicoli".
Il modello. La Cadillac XT4, una Suv di 4,6 metri di lunghezza, viene proposto con due alimentazioni, benzina e turbodiesel, entrambi 2.000 di cilindrata, con la propulsione diesel più interessante per le flotte, e due versioni, Premium luxury e Sport, ricche di dotazioni e di adas. "Le proponiamo con due e quattro ruote motrici, ma, soprattutto, con un pacchetto adas di avanguardia", spiega Papotto, che sottolinea anche i tre anni di garanzia inclusi e, soprattutto, i servizi offerti. "Avevamo l’obiettivo di 500 pezzi lo scorso anno. Speriamo quest’anno di avvicinarci a questi numeri, viste le difficoltà di consegne del prodotto". Grazie anche alle flotte, visto che già il 50% delle immatricolazioni sono appannaggio di questo settore. "Con le aziende è più facile programmare un futuro già difficile di per sé", commenta Papotto che, però, precisa come "siano anche più attente al servizio che noi, grazie agli accordi con i noleggiatori come Program, e all’accordo con Csm 360, con il quale abbiamo costruito una Rete di assistenza di 100 punti che affiancano i nostri 12 concessionari, proponiamo di alto livello al mercato". Concessionari che, oltre a Cadillac, propongono altri modelli a stelle e strisce, "tra cui anche le Corvette che, malgrado il superbollo, vanno forte anche tra gli user chooser aziendali, con contratti da 12/18 mesi con buy back garantiti", chiosa Papotto.

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