Sorride più che mai, Daniel Ricciardo. Sembra essersi liberato di un peso, con l’abbandono della Red Bull in favore della Renault. Del resto, le tensioni delle ultime stagioni, la rivalità interna con Verstappen, la sfortuna che lo ha perseguitato con i guasti a ripetizione che lo hanno fermato in molte corse del 2018, non potevano non avere avuto un peso sul suo morale e sulle motivazioni. Ora, il primo sembra più alto che mai, mentre le seconde sono tornate al massimo livello. Ecco come ci ha parlato dei perché delle sue scelte e di quello che si aspetta in occasione della presentazione a Enstone della Renault R.S. 19.
Che cosa ti ha spinto di più a scegliere di lasciare la Red Bull per la Renault?
Probabilmente la paura della frustrazione: con la scelta della Honda da parte della Red Bull, se le prestazioni non fossero state essere adeguate, se la cosa non avesse funzionato, sarei andato incontro a un altro periodo difficile, avrei perso ancora tempo. Così, ho deciso di cogliere questa opportunità di essere in un ambiente nuovo, completamente differente e con ambizioni diverse. E per fare questo servono persistenza e consistenza.
Provi amarezza o un senso di rivalsa nei confronti della Red Bull per come è finito il vostro rapporto?
Onestamente no, non ho nessun sentimento negativo nei confronti della Red Bull, non voglio confrontarmi con loro: mi interessa avere successo, indipendentemente da come andranno loro, fare una buona stagione, avvicinare i tre top team, essere tra le prime sei macchine.
Conosci bene Hulkenberg, il tuo nuovo compagno di squadra?
Da un punto di vista personale sì, perché viviamo nello stesso edificio a Monaco, abbiamo gli stessi impegni, viaggiamo spesso insieme, giochiamo a tennis: penso che ci sarà un buon rapporto. Però non abbiamo mai corso insieme nello stesso team, quindi non posso dire di conoscerlo bene dal punto di vista professionale. Sono molto entusiasta di iniziare a lavorare per questa nuova stagione. Non so a cosa arriverò con questo nuovo passo della mia carriera, ma posso dire di essere molto… affamato.
Ti senti motivato da questa nuova sfida, aiutare la Renault a fare meglio del quarto posto nella classifica Costruttori finora ottenuta e a vincere almeno qualche gara?
Sono molto motivato, è una sfida eccitante, entusiasmante. Il 2018 è stato per me un anno molto difficile e questo mi ha spinto a prendere la decisione di venire alla Renault. Ora che sono qui mi senti davvero rinato, ottimista nei confronti di un futuro migliore. Penso di poter portare al team conoscenze ed esperienza, visto che arrivo da una squadra vincente come la Red Bull, insieme con la mia energia positiva, la mia voglia di lavorare insieme per ottenere il successo. Ed è bello essere parte di una squadra come la Renault che ha una storia, un’heritage importante: tutto questo ne fa per me un “happy place”, un posto felice.
Senti in maniera forte le tue origini italiane?
Un po’, sicuramente: mio papà è nato in Sicilia, mia mamma in Australia, ma i suoi genitori erano calabresi. Amo molto il cibo italiano, la pasta e tutto il resto, ma soprattutto la mia famiglia è sempre molto unita, mangiamo insieme, andiamo in vacanza insieme e credo che questo senso della famiglia venga proprio dalle radici italiane. Grazie mille e… arrivederci!
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