Anche Honda, alla fine, ha fatto il grande passo e, dopo trent'anni di onorato servizio a benzina, ha dotato la "Civic" di un turbodiesel. Obiettivo, rientrare nella parte alta della classifica delle vendite, dove ora spadroneggiano, Fiat "Stilo", Volkswagen "Golf", Alfa Romeo "147" e Ford "Focus".

Sia all'interno sia all'esterno, le versioni a gasolio (a tre e cinque porte) sono del tutto simili alle sorelle a benzina, di cui ricalcano pregi e difetti, tra i quali l'abitacolo spazioso, il confort apprezzabile in tutte le situazioni e la strumentazione un po' povera, sebbene di facile lettura sia di giorno sia di notte.

Fin dall'avvio, il "1700" common rail (di origine Isuzu) si fa apprezzare per le vibrazioni ridotte, anche a freddo. Di contro, l'isolamento acustico del motore non è stato curato in maniera altrettanto ottimale. E, a voler essere pignoli, è abbastanza fastidioso anche il "tremore" che si avverte quando si spegne il propulsore.

Non certo studiato per le prestazioni, il turbodiesel della "Civic", è comunque un'unità generosa, e lo dimostra ai regimi più elevati dove "tira" senza esitazioni fin quasi al limitatore. In ripresa, invece, fa un po' fatica a riguadagnare giri.

L'impianto frenante non brilla né per potenza né per resistenza alla fatica. In compenso, rispetto alle versioni a benzina provate più di un anno fa, la "CTDi" ci è sembrata più matura per quanto riguarda le doti stradali: ora il comportamento è più sincero e la vettura si controlla con maggiore facilità. Peccato il prezzo (quasi 20 mila euro), decisamente elevato rispetto alla concorrenza.