Solo tre centimetri in meno del modello precedente, ma di simile è rimasta solo la "H" al centro della calandra. La nuova "Civic" vuole stupire col suo design fantascientifico, a partire dal fascione trasparente e sfaccettato, che raccorda i fari anteriori (allo xeno), e si ripete sul portellone posteriore, dove spiccano lo spoiler col terzo stop e gli scarichi triangolari, che sembrano un'elaborazione da appassionati di "tuning".

Il posto di guida è ben fatto, comodo nonostante l'impronta sportiva. Bella la pedaliera di alluminio traforato, mentre c'è persino l'appoggio imbottito per la gamba destra. Questi particolari, però, si vedono dopo, perché il primo impatto con la plancia lascia smarriti per qualche minuto. Ci sono luci da tutte le parti: tre display, più quello del navigatore satellitare, led luminosi persino per indicare "fuorigiri" (a sinistra del contagiri) ed "eco", a destra, per tenere d'occhio il consumo istantaneo.

La "Civic 2.2 i-CTDi" ha prestazioni più che buone: a parte la velocità massima, parecchio oltre i limiti consentiti in autostrada, l'accelerazione e soprattutto la ripresa in sesta sono le qualità che rendono la guida piacevole in ogni situazione. Il turbodiesel Honda è molto elastico e ha una gran coppia (340 Nm a 2000 giri), quindi non c'è bisogno di frequenti cambiate, peraltro rapide e precise, senza impuntamenti. I consumi sono nella media, cioè abbastanza buoni per un 2.2 litri turbodiesel: 15,2 chilometri con un litro a 130 km/h e 13 netti in città, nel traffico.

L'unico problema registrato in pista riguarda la frenata sul ghiaccio. Con due ruote sul marmo bagnato (cioè con coefficiente di aderenza quasi zero), lo spazio d'arresto alla velocità di 100 km/h sale a 118,9 metri, una ventina in più delle concorrenti migliori. Il motivo probabilmente sta nella taratura dell'Abs: per dare maggiore stabilità in frenata alla vettura, l'antibloccaggio delle ruote interviene più spesso, a discapito della forza frenante. Bisogna tenerne conto se si guida sul bagnato o su fondi con aderenza ridotta. Nelle prove di frenata su asfalto asciutto, la "Civic" si comporta bene: lo spazio d'arresto a 100 km/h è sotto i 40 metri, mentre nelle dieci ripetizioni a massimo carico, non ci sono problemi di fading.

Le doti migliori della "Civic" si apprezzano nei test di stabilità, dove i rapidi cambi di direzione non mettono mai in difficoltà la vettura, fra l'altro molto ben gommata, con pneumatici da 17 pollici. Il controllo elettronico della stabilità non è invasivo e interviene correttamente.

La "Civic", alla fine dei test, risulta una buona auto. Un po' cara, però. La vettura in prova, una "2.2 i-CTDi Executive i-Pilot", col navigatore e gli interni di pelle, costa 28.651 euro. Ma ci si può accontentare della versione base, col "milleotto" a benzina, sotto i 20 mila euro.