La prova della 1.5 dCi Acenta
La Nissan Pulsar è la prima compatta della Casa giapponese dai tempi dell'Almera, e dovrà vedersela con concorrenti già ben "introdotte" come Ford Focus, Kia cee'd, Mazda3 e Opel Astra, solo per citarne alcune.
Caratteristiche. Prima osservazione: la Pulsar si presenta con un passo (2 metri e 70) ai vertici del segmento e, quindi, punta molto sull'abitabilità posteriore e sulla zona bagagli; caratteristiche per le quali, come vedremo, la berlina della Nissan si fa valere, eccome. L'ingombro, però, sfiora i 4 metri e 40, vicino a quelli di Astra e Mazda3, ma quasi una taglia in più rispetto a Peugeot 308 e Volkswagen Golf, ferme attorno a quota 4 e 25. Un fatto da considerare, eventualmente, in caso di utilizzo intensivo in città.
Come va. Chi dalla nipponica si aspetta risposte tranquille e rassicuranti non verrà deluso. Anzi. Senza scomodare assetti e gommature da "qualifica" - l'esemplare calza normali pneumatici da 195/60 su cerchi da 16" - dalla prova emerge un comportamento stradale assai gradevole ed efficace. Insomma, la Pulsar non disdegna affatto una guida vivace e la spiegazione va ricercata nel pacchetto riuscito che include sterzo, sospensioni, cambio e controlli elettronici: le reazioni della vettura sono abbordabili per chiunque e, se si trova qualche bella curva, si può contare su un'ottima tenuta. Il tutto con rollio e sottosterzo mai eccessivi. Di certo, però, la Pulsar non è stata studiata solo per divertirsi: per lei è strategico soprattutto il fattore "carico e viaggio" e pure in questo ambito si raccolgono giudizi positivi, a cui si aggiunge la buona insonorizzazione. Potrebbe esserci chi desidera disporre di una maggiore potenza, ma noi siamo dell'idea che il 1.5 dCi da 110 cavalli sia ben dimensionato per la Pulsar e in grado di soddisfare la maggior parte delle aspettative. L'accelerazione, infatti, è briosa, mentre la ripresa è pigra, complice la rapportatura lunga e spaziata del cambio. Peraltro il manuale a sei marce si lascia maltrattare senza tanti problemi, fatto salvo il neo della frizione pesante, che emerge soprattutto in coda. In ogni caso, al manuale non c'è alternativa, perché il Cvt XTronic non è disponibile in abbinamento al turbodiesel. Nel traffico, per contro, si apprezzano lo sterzo pronto e leggero e la sensazione di agilità della vettura, oltre alla buona risposta dei freni. Ah, una precauzione: il fascione anteriore è dotato di un profilo inferiore molto basso, quindi bisogna prestare attenzione ai marciapiedi o quando si scende la rampa del garage. Altra voce strategica è quella dei consumi e pure qui la Pulsar 1.5 dCi riesce a fare bella figura: beve davvero poco, e nei tratti urbani, anche grazie allo Start&Stop (dal riavvio abbastanza discreto), si superano i 19 chilometri con un litro. Ma pure nelle percorrenze medie si riesce a stare molto vicini a questo risultato.
Interni. Inutile attendersi un ambiente di livello lussuoso o d'effetto: l'atmosfera è sobria, di sostanza e in cima alla lista ci sono sempre praticità e solidità. In ogni caso, la Pulsar è accogliente, spaziosa e con una plancia gradevole. Non è difficile trovare la posizione di guida migliore: lo schienale si muove a scatti, ma ciò viene compensato dalla cintura di sicurezza regolabile in altezza e dalla buona escursione degli altri comandi. Inoltre, la seduta è comoda e le sagomature laterali sostengono bene i fianchi. Dal posto di guida, poi, risulta tutto sott'occhio, grazie anche al display a colori integrato nella strumentazione da ben cinque pollici, quindi solo un poco più piccolo del monitor centrale. Sul tunnel ci sono due comodi portabicchieri, oltre a un cassetto richiudibile, in cui sono alloggiate le prese Usb, Aux e accendisigari. Nella zona della plafoniera, inoltre, si trova un portaocchiali munito di fondino. Ma dove la Pulsar eccelle davvero è nello spazio riservato alle gambe di chi sta dietro, assimilabile a quello di vetture di taglia maggiore, sempre a patto di essere in due perché, come spesso accade, il posto centrale è ulteriormente penalizzato dalla presenza del tunnel. Dietro mancano le bocchette di ventilazione, ma non la seconda plafoniera e il bracciolo completo di portabicchieri. E arriviamo così al bagagliaio, altro punto a favore del modello. La soglia è piuttosto alta (72 centimetri) e c'è una sponda da superare: in compenso, il vano è in grado di contenere 378 litri senza l'apporto di un doppiofondo: un valore, tra l'altro, molto vicino a quello dichiarato (385 litri). Anche in assenza di un vano passante, si possono caricare oggetti ingombranti (profondità utile: fino a 177 centimetri) soltanto reclinando gli schienali frazionati. Il piano di carico non è regolabile in altezza, quindi non si riesce a pareggiare la soglia del vano con lo spigolo del divanetto abbattuto: si forma così un gradino piuttosto evidente. Un piccolo limite, per una vettura che ha comunque dimostrato di possedere molte altre doti.
In sintesi. Con la Pulsar, una cinque porte dal passo lungo e lo spazio abbondante, per i passeggeri e per il carico, la Nissan tenta di tornare nel difficile campo delle compatte a due volumi. Un progetto ben studiato, ma al solito abbastanza "asciutto", almeno per quanto riguarda la lista degli accessori, e nell'abitacolo non si è cercato il colpo a sensazione, ma si è puntato a convincere il pubblico a suon di numeri favorevoli, toccando i sempre validi tasti della praticità e della facilità d'impiego, anche per ciò che concerne il sistema d'infotainment. Non tutto è perfetto, certo, i materiali risultano un po' economici (e le plastiche strisciabili), qualche dettaglio poteva essere curato meglio. Ma la sostanza c'è tutta, oltre a un comportamento stradale impeccabile e a tratti divertente. Merito di un buon telaio, di un assetto che regala una gran tenuta di strada senza ricorrere a gommature extralarge. Anche questa è una soddisfazione, vuol dire che si è lavorato bene: e nel tempo ciò si tradurrà in costi di gestione meno impegnativi, senza dimenticare che, al distributore, la Pulsar 1.5 turbodiesel passerà di rado, visti i consumi contenuti.
Andrea Stassano
(Prova su strada ripresa da Quattroruote di gennaio 2015)
Pregi e difetti
Pregi
Comportamento stradale. Sicuro e gradevole: ci si può togliere più d'una soddisfazione.
Consumo. Davvero contenuto, in particolare in città e in statale. E la media è vicina ai 19 km/litro.
Insonorizzazione. Molto efficace, tanto che in autostrada fruscii e rotolamento si avvertono appena.
Difetti
Ripresa. È lenta, per via della sesta di riposo: a comandare oggi è la riduzione di giri e consumi.
Frizione. Sarà pure modulabile, però 14 chili e mezzo di carico sono un po' troppi.
Bocchette posteriori. Non è l'unica della categoria a non averle, ma visto il progetto nuovo...
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