Swift
Come va. La Swift ibrida, in entrambe le versioni, è un’auto molto gradevole da guidare. Oltre all’aiuto dell’elettrico, può contare sulla sua leggerezza per garantire scatti più che dignitosi. Al volante, la prima nota positiva è proprio lo sprint, buono sulla 1.2 e ottimo sulla 1.4. Il quattro cilindri da 90 CV si conferma vivace quanto basta e ha guadagnato un pizzico di brio e di elasticità grazie al contributo dell’elettrico. Si tratta di un ibrido “mild”, che non consente di avanzare con la sola spinta elettrica, ma in ogni caso, per quanto semplice, la 1.2 Hybrid sorprende positivamente: permette di ricaricare la batteria in rilascio e di spegnere il motore quando ci si avvicina al semaforo, in folle, ancora prima di fermarsi, ottenendo così consumi ridotti del 5-10%, a seconda dei tragitti. Se la 1.2 prevede un cambio manuale a cinque marce (anche sull’apprezzata versione 4WD) o in alternativa un Cvt, sulla 1.4 Sport i rapporti sono sei e coi suoi 129 CV la versione più potente è in grado di raggiungere i 210 km/h. Al di là delle prestazioni, per entrambe l’abitacolo è silenzioso alle medie andature e soltanto in autostrada filtrano rumori aerodinamici e di rotolamento. Infine, tra i dispositivi di sicurezza si trovano l’avviso superamento corsia, anticollisione e la frenata automatica, oltre al rilevatore di stanchezza, che riconosce le traiettorie ondivaghe.
Pregi. Ottime percorrenze per l'1.2 Hybrid, soprattutto sulle statali e nel traffico cittadino. Accelerazione abbastanza brillante per l’1.2, ottima per l’1.4.
Difetti. Ripresa in quinta un po’ lenta per l’1.2. Finitura: come altri modelli della Casa giapponese, la Swift punta più alla sostanza che all'apparenza. Tutto ben fatto e solido, ma le plastiche e i dettagli non sono appaganti.