Prima o poi arriva per tutti il momento di cambiare auto. Per alcuni, la decisione è motivata dal mutamento delle esigenze della famiglia, per altri la sostituzione è semplicemente dettata dal fatto che la macchina è diventata vecchia oppure ha percorso molta strada. A prescindere dalle ragioni della scelta, la cessione della vettura non va mai presa alla leggera sia che si decida di darla in permuta a un concessionario sia che si voglia vendere privatamente. Ecco una serie di consigli su come valorizzare al massimo l’usato e spuntare una quotazione di tutto rispetto.
Cura dell'aspetto estetico. Un’auto dall’aspetto curato fa sempre una migliore impressione. Prima di sottoporla al vaglio dei potenziali acquirenti è opportuno procedere a una profonda pulizia di interni ed esterni, senza trascurare il vano motore. Potete decidere se rivolgervi a un professionista oppure fare da soli, anche presso gli autolavaggi fai da te a gettone. La pulizia accurata della vettura è fondamentale per due motivi: 1) toglie la patina di “vissuto” che potrebbe farla apparire peggio di quello che è; 2) permette di evidenziare tutti i piccoli e grandi danni a carrozzeria e interni e stabilire l’opportunità o meno di ripristinarli. Se siete pigri e siete disposti a investire cifre che vanno dai 100 euro ai 200 euro, molte carrozzerie offrono un servizio completo di ricondizionamento del tutto analogo a quello che viene fatto dai rivenditori di auto. Dopo la pulizia, l’auto va trattata con appositi prodotti per migliorare la cosmetica. Quindi spazio ai polish per la carrozzeria, agli spray per ravvivare il nero delle plastiche (sia quelle esterne sia quelle interne) e alle cere per le gomme. Un occhio di riguardo, poi, va riservato alla tappezzeria, utilizzando appositi pulenti per la moquette e i tessuti dei sedili. Qui vale una regola aurea: prima di impiegare in maniera estesa il prodotto, fare una prova su un lembo nascosto in modo da scongiurare scolorimenti o macchie. Discorso a parte per la pelle: se è davvero usurata, con il fai da te si può fare ben poco. Ma se si tratta solo di sporco o qualche spiegazzatura di troppo, con appositi pulenti e creme di possono fare (quasi) dei miracoli. Terminata la fase della pulizia, arriva il momento di decidere quali difetti è opportuno eliminare. Diciamo subito che tutti i graffi superficiali della carrozzeria o un leggero chipping (danni causati dal pietrisco sollevato dalle altre auto) possono essere trattati senza ricorrere all’aiuto di un carrozziere. Se invece ci sono anche ammaccature o i classici atti vandalici che hanno inciso a fondo nella vernice, bisogna farsi fare un preventivo dal riparatore. Come regola generale, spesso con una spesa inferiore ai 300 euro si può aumentare il prezzo, su alcune citycar anche di 1.000 euro. Ovviamente questi calcoli vanno fatti in base al valore residuo dell’auto: non ha senso, infatti, spendere 300 euro dal carrozziere se l’auto ne vale un migliaio, non si recupereranno.
Le foto. Se avete deciso di cedere l’auto in permuta al concessionario, potete anche saltare questa parte. Se invece volete venderla privatamente perché ritenete che la quotazione che vi è stata proposta dal commerciante sia inadeguata, allora è il momento di fare le fotografie. Anche se gli smartphone di ultima generazione hanno fotocamere di un certo livello, se possedete una digitale compatta usate quest’ultima: avrete un maggiore controllo sulle luci e l’esposizione. Le foto che scatterete sono la vetrina della vostra offerta, il biglietto da visita della macchina. Cercate di scegliere uno sfondo per quanto possibile neutro e una giornata luminosa. Oltre alle classiche inquadrature (tre quarti anteriore e posteriore, frontale, laterale e panoramica degli interni) prevedete anche foto dettagliate di alcuni particolari come il cruscotto (con l’indicazione dei chilometri percorsi), la plancia e la console centrale con la leva del cambio (per mostrarne le buone condizioni). Inoltre, sembra siano apprezzate anche le immagini di tutti gli oggetti che cederemo con l’auto: libretto di uso e manutenzione, doppie chiavi, codici immobilizer, gilet rifrangente eccetera. Se avete la ruota di scorta e non l’avete mai usata, fotografatela: farà una buona impressione. Dopo aver eseguito gli scatti, visionateli al computer e scartate le foto sfuocate o con riflessi strani. Anche qui vale una regoletta aurea: è meglio avere delle buone foto di una vettura magari con qualche pecca che brutte foto di un esemplare perfetto.
L'inserzione. Qual è il canale di vendita migliore per l’automobilista che vuol cedere privatamente l’auto? Senza dubbio internet e i siti specializzati nella compravendita di usato. Ci sono quelli specializzati in auto e quelli generici, dove accanto ai veicoli vengono trattati anche telefonini, abbigliamento eccetera. Entrambi sono importanti per la visibilità dell’inserzione. In questa fase il venditore, dopo aver deciso qual è il valore approssimativo della sua vettura, deve stabilire la sua richiesta tenendo anche conto dei costi sostenuti per il maquillage. Una volta definita una base di trattativa, può compilare l’inserzione online, inserendo le foto e descrivendo tutte le caratteristiche della vettura, i punti di forza e quelli meno premianti. Molto importante è specificare aspetti che di solito vengono trascurati. Per esempio, se l’auto appartiene a un non fumatore, se si posseggono o no animali domestici e se potete dimostrare, carte alla mano, la manutenzione pregressa svolta. Scrivete pure se l’auto è abitualmente custodita in garage, se viene ceduto anche un treno di gomme invernali; se la vettura monta accessori aftermarket. E non dimenticate di indicare se siete il primo proprietario. Una volta redatta, l’inserzione ha bisogno di visibilità. Vale la pena pagare qualcosa per ottenere il posizionamento in alto nel motore di ricerca? Non esiste una risposta univoca: se la richiesta del portale è di pochi spiccioli, si può anche fare, a patto di aver fatto un buon lavoro prima, perché altrimenti è del tutto inutile. E una volta online è meglio il contatto via mail o telefonico? E whatsapp? In merito al primo approccio, consigliamo di scremare le richieste prima via email per capire se l’interlocutore dall’altra parte del pc o dello smartphone è davvero interessato. Questo per evitare di essere disturbati al telefono nei momenti meno opportuni. Solo in seguito sarà possibile proseguire la trattativa al telefono o via chat.
Trattativa e vendita. La trattativa con il potenziale acquirente dev’essere portata avanti tenendo conto del guadagno che s’intende realizzare. A questo proposito, il prezzo proposto non dovrebbe mai essere troppo distante da quello che si vuole conseguire per evitare di svilire l’auto e di dare al compratore l’impressione che può ancora giocare al ribasso. Per supportare la vostra richiesta, mostrate pure i documenti della vettura, l’ultimo bollo pagato, le fatture della manutenzione ordinaria e straordinaria e non abbiate alcun timore di far vedere anche le foto di eventuali danni alla carrozzeria, a maggior ragione se si tratta di piccoli bozzi riparati nel tempo: la vostra trasparenza infonderà fiducia nell’acquirente e lo convincerà, magari, a venire incontro alle vostre richieste invece di tirare ancora sul prezzo. Una volta raggiunto l’accordo, tuttavia, bisogna stabilire due cose fondamentali: come pagare e dove effettuare il trapasso. La situazione ideale è ricevere un bonifico prima di effettuare il passaggio di proprietà, ma ben pochi accettano di farlo. La maggior parte degli acquirenti vi proporrà la consegna di un assegno circolare contestualmente alle firme sui documenti. Le insidie di questa procedura sono essenzialmente due: vi possono consegnare un titolo di credito falso oppure contraffatto (l’assegno è vero, ma la cifra è stata modificata). E ci si accorge di ciò solo al momento di recarsi in banca. Per queste ragioni mai vendere l’auto di venerdì, ma sempre all’inizio della settimana per avere il riscontro dalla propria banca il più presto possibile. Chiarite subito che non accetterete assegni di conto corrente, a meno che non si conosca l’acquirente. E il passaggio? La scelta di dove effettuare il passaggio di proprietà dev’essere presa di comune accordo, cercando di preferire la soluzione dell’agenzia. Si può concordare di accollarsi parte del costo: è vero, perdete un po’ di soldi, ma ne guadagnate in tranquillità. Alcuni acquirenti potrebbero invece proporre la soluzione del fai da te. In questo caso, se disponete del tempo necessario per espletare le pratiche al Comune, in Motorizzazione o presso gli uffici del Pra, potete anche accettare. Solamente, però, a patto di avere il certificato di proprietà in formato cartaceo, perché con quello nuovo digitale non è più possibile percorrere questa strada, ma è necessario rivolgersi unicamente al Pra o a un'agenzia.
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