Diciamolo subito: comprare un'auto usata da un privato è una faccenda da non prendere alla leggera. Niente garanzia, niente dilazioni di pagamento, nessuna certezza sull'affidabilità di chi vende e sulla storia della vettura. Eppure, ogni anno la maggior parte dei passaggi di proprietà avviene proprio tra privati: una quota che possiamo stimare ormai vicina al 60%. Secondo i dati UNRAE il trend è in forte crescita, come testimonia il passaggio dal 47,5% dei passaggi di proprietà totali del 2021 al 59,4% del 2022. In numeri assoluti parliamo di 1.046.000 di vetture scambiate tra privati nei primi 9 mesi del 2021 contro 1.142.000 nello stesso periodo del 2022.
La prima molla che spinge l'italiano a far da sé è senza dubbio il prezzo. È opinione diffusa, infatti, che rivolgersi a un concessionario o a un rivenditore sia sempre più oneroso e che sia meglio cercare di spuntare un importo basso da un privato, magari con una estenuante trattativa. Pensate, per esempio, alla persona che ha fretta di concludere l'accordo per bisogno di denaro (e che, quindi, accetta di svendere la propria auto) oppure al pensionato che ha deciso di non guidare più e si sbarazza di una vettura seminuova.
Se non si dispone immediatamente della liquidità necessaria per l’acquisto, concordando un prezzo più conveniente con un privato è anche possibile ricorrere a prestiti on line di importo più contenuto per ottenere la somma richiesta e rimborsarla in comode rate, avendo anche la libertà di comparare online le diverse opzioni proposte dalle varie finanziarie anziché accettare la soluzione di finanziamento proposta dal concessionario.
I prestiti personali sono infatti un tipo di finanziamento offerto da istituti finanziari, banche o altre organizzazioni creditizie che non richiedono di specificare una destinazione d’uso per i fondi ricevuti. Il confronto delle offerte permette di personalizzare la richiesta in base alle proprie esigenze e spuntare un tasso di interesse più conveniente.
L'importo di un prestito personale e la durata del periodo di rimborso possono variare notevolmente in base alle esigenze del richiedente e alle politiche dell'istituto finanziario. Per ottenere un prestito personale, bisogna dimostrare la propria capacità di rimborsare il finanziamento, solitamente garantita sulla base del reddito e della propria storia creditizia.
In Italia, la quota maggiore di vetture d'occasione che passa di mano è rappresentata da esemplari dei segmenti A, B e C, con almeno cinque anni di vita, molti chilometri e basso valore residuo. Sono, tipicamente, quelle automobili che scarseggiano tra i professionisti, che preferiscono evitarle (o cederle a commercianti stranieri) perché garantiscono margini di guadagno troppo bassi, a causa dei costi di ripristino e dell'obbligo di offrire una garanzia legale. Ma sono esemplari che, invece, trovano un naturale sbocco negli annunci di vendita dei privati.
Quali sono le cautele da adottare quando ci si accinge a comprare una vettura d'occasione dal proprietario precedente? Tralasciando l'ovvio esame della vettura, al quale dedichiamo un capitolo specifico, è necessario prestare molta attenzione alla storia pregressa del veicolo così come emerge dai documenti.
Il venditore può raccontarvi qualunque cosa e, sebbene non tutto sia verificabile, eventuali contraddizioni nella sua storia o particolari atteggiamenti possono aiutare a farsi un'idea di chi si ha di fronte. Le sue informazioni vanno sempre confrontate con lo stato d'uso effettivo della vettura per cercare riscontri. Per esempio, se vi raccontano la tipica storia dell'auto appartenente a una persona anziana e usata pochissimo, potete verificare l'età del precedente proprietario sulla carta di circolazione, ma se le condizioni della vettura appaiano un po' troppo vissute, magari a utilizzarla intensamente è stato un figlio o un nipote.
Non abbiate timore neppure a chiedere di vedere le fatture degli interventi di manutenzione effettuati durante la vita dell'auto. Da evitare assolutamente sono gli esemplari che abbiano subìto interventi di tuning, estetici o meccanici, esclusi quelli omologati dal Costruttore.
Controllate anche la corretta effettuazione delle revisioni periodiche. Se l'auto, alla fine, vi interessa, potete verificarne il passato anche attraverso un certificato cronologico, per scoprire se ci sono impedimenti alla vendita di natura fiscale. In ogni modo, diffidate dalla gente troppo frettolosa o che mal digerisce le vostre domande: in caso di dubbi, meglio lasciar perdere.
Sono molti gli automobilisti che se lo chiedono: comprando un usato da un privato, si ha diritto a qualche forma di garanzia? La risposta, senza appello, è no. Quindi, dopo l'acquisto, se si rompe qualcosa, il venditore non può essere chiamato in causa.
Ma non è sempre così. Secondo Raffaele Caracciolo, responsabile automotive dell'Unione nazionale consumatori, «se l'auto venduta presenta un problema, anche di sicurezza, e si può dimostrare che il precedente proprietario ne fosse a conoscenza al momento di venderla, lo si può citare davanti al giudice ai sensi del Codice civile per vizio occulto. L'opportunità di procedere in tal senso, tuttavia, andrà ponderata volta per volta, considerando l'effettivo costo della riparazione in rapporto all'onere per intentare una causa civile, i cui costi e lungaggini, spesso, sono superiori all'effettivo danno per il quale si agisce».
La compravendita di un’auto tra privati non può prescindere da queste cinque regole basilari:
Contenuto scritto in collaborazione con la redazione di Facile.it Prestiti.
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