Inarrivabile nel rapporto qualità/prezzo, la Duster deve il suo successo anche ad affidabilità, spazio e praticità. Le novità introdotte con l’ultimo restyling la rendono un po’ più moderna, con il rinnovato logo Dacia in bella vista e la firma luminosa a LED, ma per il resto è sempre lei, con tante plastiche sotto la carrozzeria e fascioni sui paraurti per affrontare gli ostacoli della città e dell’off-road leggero. L’abitacolo rimane essenziale e ordinato, con materiali rigidi ma assemblati con cura. I pochi cambiamenti alla plancia non ne hanno stravolto l’ossatura, che rimane pratica e funzionale, con i comandi ben disposti e facilmente raggiungibili (fa eccezione il satellite per i controlli multimediali dietro il volante). Cresce a 8" la dimensione dello schermo dell’infotainment, nelle versioni per cui è disponibile, con la possibilità di connettere  - via cavo - gli smartphone Apple e Android. La seduta è alta e comoda, e lo spazio a bordo più che sufficiente per quattro persone (e anche un quinto passeggero non viaggia troppo stretto). Il bagagliaio offre 436 litri di capacità, anche nella versione a GPL, valore in linea con le dimensioni dell’auto.

Come va. Fedele alla sua vocazione, la Duster punta più all’economia d’esercizio che al piacere di guida, ma resta un’auto abbastanza facile da gestire. Chi macina tanti chilometri non può che guardare con interesse alle versioni bifuel benzina/GPL o a gasolio: quest’ultima è l’unica che permette di avere la trazione integrale. I motori hanno brio a sufficienza per affrontare la maggior parte delle situazioni di tutti i giorni, ma la ripresa è lenta. Il cambio manuale ha innesti abbastanza contrastati, e lo sterzo turistico è molto demoltiplicato. Buono il confort a bordo, assecondato dalla taratura morbida delle sospensioni e dalla silenziosità dell’abitacolo, dove il rumore del motore entra solo alzando il numero di giri o la velocità. L’età del progetto si fa sentire soprattutto nella dotazione di sicurezza, limitata al minimo sindacale, e che non prevede neppure la frenata automatica d’emergenza.

Inarrivabile nel rapporto qualità/prezzo, la Duster deve il suo successo anche ad affidabilità, spazio e praticità. Le novità introdotte con l’ultimo restyling la rendono un po’ più moderna, con il nuovo logo Dacia in bella vista e la firma luminosa a LED, ma per il resto è sempre lei, con tante plastiche sotto la carrozzeria e fascioni sui paraurti per affrontare gli ostacoli della città e dell’off-road leggero. L’abitacolo rimane essenziale e ordinato, con materiali rigidi ma assemblati con cura. I pochi cambiamenti alla plancia non ne hanno stravolto l’ossatura, che rimane pratica e funzionale, con quasi tutti i comandi ben disposti e facilmente raggiungibili. Cresce la dimensione dello schermo dell’infotainment, nelle versioni per cui è disponibile, con la possibilità di connettere  - via cavo - gli smartphone Apple e Android. La seduta è alta e comoda, e lo spazio a bordo più che sufficiente per quattro persone (e anche un quinto passeggero non viaggia troppo stretto). Il bagagliaio offre 436 litri di capacità, anche nella versione a GPL, valore in linea con le dimensioni dell’auto.

Come va. Fedele alla sua vocazione, la Duster punta più all’economia d’esercizio che al piacere di guida, ma resta un’auto abbastanza facile da gestire. Chi macina tanti chilometri non può che guardare con interesse alle versioni bifuel benzina/GPL o a gasolio: quest’ultima è l’unica che permette di avere la trazione integrale. I motori hanno brio a sufficienza per affrontare la maggior parte delle situazioni di tutti i giorni, ma la ripresa è lenta. Il cambio manuale ha innesti abbastanza contrastati, e lo sterzo turistico è molto demoltiplicato. Buono il confort a bordo, assecondato dalla taratura morbida delle sospensioni e dalla silenziosità dell’abitacolo, dove il rumore del motore entra solo alzando il numero di giri o la velocità. L’età del progetto si fa sentire soprattutto nella dotazione di sicurezza, limitata al minimo sindacale, e che non prevede neppure la frenata automatica d’emergenza.