È ufficialmente partita la terza edizione del Motor Valley Fest, l’appuntamento dedicato all’automobile a 360 gradi che fino al 4 luglio vedrà la città di Modena al centro delle attenzioni di tutto il mondo. Il festival, caratterizzato da esposizioni di auto e moto sportive, un ricco calendario di incontri virtuali riguardanti i temi più caldi dell'automotive, alcuni eventi in pista e altre attività aperte al pubblico (come quelle previste per il weekend), è stato inaugurato da un convegno che ha visto la partecipazione non solo dei rappresentanti istituzionali, ma anche dei grandi protagonisti di un distretto riconosciuto a livello mondiale come un vero e proprio scrigno di eccellenze, passioni, competenze ed emozioni legate alle quattro ruote. Bastano pochi nomi, come Ferrari, Maserati, Dallara, Lamborghini e Pagani, per comprendere cosa significhi la Motor Valley per l’automobilismo mondiale e ancor più per l’economia locale e nazionale, soprattutto per un imminente futuro di ripresa post-Covid.
I saluti istituzionali. "Una straordinaria occasione per promuovere e godersi le nostre eccellenze, a partire dalle due e quattro ruote più belle al mondo, ma anche per dare una spinta all’economia italiana". Ha esordito così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, durante uno dei tanti saluti istituzionali organizzati nel quadro del convegno inaugurale, ospitato dall’Accademia Militare di Modena. "È chiaro - ha aggiunto - che la meccanica, la meccatronica, i motori, l'automotive per noi sono un punto di eccellenza, al fianco di altri settori, con oltre 40 miliardi di euro di esportazioni, in crescita. Questo ci potrà aiutare e trascinare in quel percorso utile per tornare a crescere davvero come Paese, perché, prima che emiliano-romagnoli, ci sentiamo italiani". "Abbiamo davanti prove dure da affrontare dopo un anno da incubo, ma abbiamo il conforto di persone che non mollano mai. Ecco perché l’Emilia-Romagna, già alla fine dell’anno prossimo, sarà tornata ai livelli pre-pandemici. E lo farà anche grazie all’automotive, uno dei settori d’eccellenza della Regione, che ci aiuterà a dare un contributo positivo all’interno sistema-Italia", ha concluso Bonaccini. Del resto, come ammesso dal sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, la Motor Valley "è uno dei fiori all’occhiello dell’Italia, che gode di un riconoscimento a livello globale", e l’economia italiana non può che giovarsene. "L'automotive, per il grado di innovazione che porta con sé, sarà sicuramente un motore di spinta sia per l'economia italiana, sia per l'export dopo la crisi causata dalla pandemia del coronavirus", ha riconosciuto il presidente dell'Ice, l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, Carlo Ferro. "Grazie al Pnrr, l'economia italiana girerà a quattro cilindri e non solo con un cilindro, con la ripartenza di investimenti pubblici e privati e dei consumi interni". "Credo sia importante mettere in piedi nuovi strumenti e anche nuove sinergie, perché la collaborazione tra gli attori del sistema-Paese è quella che aiuta ad accelerare e a rendere flessibile la capacità di risposta" ha spiegato Ferro, ricordando come proprio l'Emilia-Romagna sia una delle "poche Regioni capaci di rappresentare a 360 gradi il concetto di cultura-territorio-prodotto che è la grandezza del Made in Italy". "Ora nella ripartenza ci siamo: l'export è ripartito, rispetto ai primi quattro mesi del 2020 è cresciuto del 19,8%, e del 4,2% rispetto ai primi quattro mesi del 2019. Sono convinto che l'export sarà un motore della ripresa come lo è stato nella ripresa della crisi del 2017", ha concluso Ferro, mentre il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ha lanciato l’invito a spingere "sull'acceleratore" e a "guardare al futuro" con fiducia.
I grandi protagonisti. D’altro canto, la Motor Valley non fa altro che attrarre nuovi investimenti e progetti da operatori esteri e ancor di più dalle grandi realtà locali. "Ferrari, Lamborghini e Ducati ci hanno presentato progetti di sviluppo e investimenti ulteriori in questo territorio", ha sottolineato Bonaccini. "È esattamente lì che noi vogliamo mettere a disposizione la parte di finanziamenti legati alla programmazione settennale regionale che parte quest’anno. Abbiamo risorse per garantire che su ricerca, innovazione e formazione possiamo stare di fianco a queste straordinarie imprese che qui da decenni sono radicate, hanno fatto la storia dell'Emilia-Romagna e di questo Paese nel campo dell'automotive". E, ovviamente, il convegno non poteva non dare la parola ai massimi rappresentanti di un tessuto industriale che si dipana lungo l’intera via Emilia. Prima, però, Gianluca Camplone, Senior Partner di McKinsey, ha fornito un quadro delle evoluzioni in corso all’interno del settore automobilistico globale e, sulla base di questi sviluppi, ha lanciato alcuni consigli alle istituzioni e alle aziende: continuare a promuovere i valori della Motor Valley e la creazione di talenti e competenze e, quindi, costruire cinque pilastri tecnologici (batterie ad alte prestazioni, materiali leggeri, aerodinamica, carburanti sintetici e intelligenza artificiale per applicazioni automobilistiche) per poter affrontare le grandi sfide del futuro, a partire dal tema dell’elettrificazione.
Un futuro elettrico. Su tale argomento, il primo a intervenire nel corso di una tavola rotonda moderata dal nostro direttore Gian Luca Pellegrini è stato Stephan Winkelmann, numero uno della Lamborghini e della Bugatti. "Noi abbiamo un percorso molto chiaro perché la sostenibilità tocca tutta l’industria automobilistica: per il 2023/2024 la nostra intera gamma, anche le dodici cilindri, sarà ibridizzata e grazie a questo saremo in grado di abbattere le emissioni di CO2 del 50%. In tre anni e mezzo investiremo più di un miliardo di euro. Dopo di che, nella seconda metà del decennio, aggiungeremo il nostro primo modello elettrico, forse già nel 2027", ha spiegato il manager tedesco, sottolineando come non ci sia alcun timore di una fuga di acquirenti: "I nostri clienti sono ormai pronti all’elettrico". In ogni caso, l’elettrificazione rappresenta un grande sfida, in particolare per la Ferrari, ma, come affermato dal responsabile commerciale Enrico Galliera, "guardare al futuro deve essere parte del nostro lavoro". D’altro canto, la Casa di Maranello ha già lanciato diversi anni fa la sua prima plug-in hybrid, LaFerrari, e da poco le sue prime ibride di serie, la SF90 Stradale e la 296 GTB e ora sta lavorando a un'elettrica, prevista verso il 2025. "La grande sfida è lanciarla mantenendo il carattere di unicità di ogni Ferrari", ha sottolineato Galliera. Progetti all’insegna degli elettroni sono in fase di sviluppo pure alla Pagani, anche se il fondatore ha ammesso la difficoltà di salvaguardare l’aspetto "emozionante" di una hypercar. In ogni caso, l’elettrico non potrà fare alcuna paura a un distretto come la Motor Valley, soprattutto se quest'ultima accoglierà l’invito di Andrea Pontremoli, amministratore delegato della Dallara, di "lavorare insieme", di creare "competenze e nicchie di mercato" e di "specializzarsi su specifici ambiti tecnologici" per rendere l’intero territorio la Motor Vally del mondo. Di sicuro, e di questo ne è convito Horacio Pagani, le aziende devono accrescere le loro conoscenze e magari aumentare le sinergie su campi specifici, come quello delle batterie. Anche Francesco Tonon, Maserati Head of product planning, Fuoriserie e Classiche, ha parlato del futuro a elettroni: "Il nostro piano Folgore annunciato l'anno scorso è già presente, ma la vera rivoluzione avverrà nei prossimi mesi: presenteremo la prima elettrica di Maserati, la GranTurismo. L'abbiamo fortemente voluta come prima elettrica perché è l'icona, è la definizione del brand Maserati. Nei prossimi tre-quattro anni tutta la gamma verrà elettrificata, nel senso che tutti i modelli futuri avranno una versione elettrica". Ovviamente, non c’è solo l’elettrico nel futuro. Claudio Domenicali, numero uno della Ducati, ha infatti ricordato altre soluzioni, come l’idrogeno o i carburanti sintetici, che devono, però, essere ancora esplicitate nelle loro reali potenzialità. Le collaborazioni tra i costruttori, tra l’altro, saranno importanti anche in altri ambiti, come la guida autonoma. Pontremoli, proprio per rimarcare l’importanza della cooperazione, ha ricordato il lancio da parte della Dallara di una sfida per una monoposto robot per la prossima gara di Indianapolis. La sfida è stata accolta da numerose realtà mondiali e soprattutto da tre italiane, tra cui l’Università di Modena, a dimostrazione di quanto dinamismo ci sia in tutte le componenti della Motor Valley. Guida autonoma o meno, di certo la via Emilia, a detta di Galliera, dovrà cercare di mantenere il suo tradizionale posizionamento: "Continuare a realizzare veicoli che regalano emozioni".
La sfida cinese. Non poteva mancare, infine, un accenno a un’altra sfida, quella portata proprio sul territorio emiliano dalla joint venture cino-statunitense Silk-Faw. Per Pontremoli rappresenta non solo "un grandissimo riconoscimento per la Motor Valley, ma anche una grande sfida e opportunità", perché "ci obbligherà, per esempio, a fare più investimenti sull’elettrico". "Ci obbliga a fare meglio: la competizione stimola a migliorare", ha aggiunto Domenicali, mentre Winkelmann è stato chiaro: "Il territorio dovrà essere in grado di rispondere".
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