Tra le tante novità esposte allo stand Suzuki del Japan Mobility Show, a catturare l’attenzione - soprattutto dei giornalisti e dei visitatori occidentali - è la più piccola di tutte, la kei car elettrica Vision e-Sky. Non tanto (o non solo, diciamo) per le linee simpatiche e lo sguardo sbarazzino, ma perché potrebbe rappresentare un ottimo punto di partenza per lo sviluppo del progetto E-Car, le auto piccole e accessibili che piacciono ai costruttori e ai legislatori. Bruxelles non ha ancora stilato un quadro regolamentativo per questi modelli, ma le kei car giapponesi sono la primaria fonte di ispirazione. Come la Vision e-Sky, appunto. Quella presentata a Tokyo è solo un prototipo: la versione di serie, molto simile, arriverà sul mercato giapponese nel 2026.
			
Tante risposte a un unico problema
Il tema dello stand della Suzuki è “By Your Side”, “dalla tua parte”: un concetto ribadito anche dal presidente della Casa giapponese, Toshihiro Suzuki, che ha aperto lo stand con le parole del fondatore Michio Suzuki: “Le idee devono scaturire dall’attenzione nei confronti del cliente. Se ha bisogno di qualcosa, dobbiamo fare tutto il possibile per dargli una risposta”. Anche in un periodo complesso come questo, con le sfide poste dal “cambiamento climatico, il calo della manodopera per l’invecchiamento della popolazione e l’uso della AI nella mobilità”.
Suzuki Vision e-Sky al Japan Mobility Show
Suzuki Vision e-Sky
Lunga 3.395 mm, larga 1.475 e alta 1.625, la Vision e-Sky è una berlina a cinque porte dalle linee tondeggianti, che però permettono di sfruttare al meglio lo spazio a bordo. I gruppi ottici anteriori e posteriori sono a led, con un motivo a C sviluppato con tre elementi. Nel frontale è presente anche una griglia luminosa composta da 141 pixel capaci di accendersi e animarsi durante la ricarica. All’interno dell’abitacolo, molto luminoso, un doppio schermo per strumentazione e infotainment, una piccola console per il selettore della modalità di marcia e i comandi touch per il climatizzatore. Sul bracciolo centrale è presente anche la piastra di ricarica per gli smartphone. Tanti i materiali sostenibili utilizzati, sia per i rivestimenti che per le protezioni esterne in plastica. Nessuna informazione sul powertrain ma solo sull’autonomia, che dovrebbe superare i 270 km.
			
Fronx FFV Concept ed e Every
Come per molti altri costruttori, anche per Suzuki la strada verso la neutralità carbonica passa per approcci diversi in base alle esigenze del mercato: elettrico, ma anche ibrido, metano, metano compresso e carburanti alternativi. È il caso, questo, della Concept FFV (flexible fuel vehicle): costruita sulla base della Suv Fronx commercializzata in India, monta un powertrain endotermico sperimentale. Per il mercato locale la Suzuki ha presentato l’e Every, furgone elettrico del segmento delle kei car, lungo 3,39 metri e alto 1,89 metri, con un’autonomia di 200 km per ricarica. Il powertrain, sviluppato con la collaborazione della Toyota e della Daihatsu, supporta lo standard V2H (vehicle-to-home), per alimentare un’abitazione in caso di necessità.
     
			
Micromobilità e robot
Allo stand della Suzuki erano esposti alcuni dei modelli della sua gamma, tra cui la e Vitara (che abbiamo già guidato nelle scorse settimane), le kei car X Bee e Spacia e la Jimny Nomade, prevista per ora solo per il Giappone. Tra le novità di interesse anche la piccola unità mobile Mitra, con propulsione elettrica e guida autonoma, pensata per il trasporto di altri robot su terreni accidentati o sconnessi.
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