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Industria e Finanza

Stellantis
Mirafiori sarà potenziata: nasce il Turin Manufacturing District

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Torino come hub Maserati e "casa della Fiat 500", che lascerà definitivamente le linee di assemblaggio polacche per rientrare in patria e riunirsi con la nuova sorella elettrica: il gruppo Stellantis ha in programma una riorganizzazione ad ampio spettro del polo produttivo di Torino con l'obiettivo di ridurre i costi, migliorare l’efficienza operativa e, al contempo, potenziare tutte le attività di Mirafiori. In particolare, i piani dell’azienda automobilistica, illustrati durante l’incontro al Mise con i sindacati e i ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando, prevedono la nascita, nello storico stabilimento torinese, del Turin Manufacturing District, dove verranno concentrate anche le attività dell’impianto di Grugliasco, acquisito nel 2019. 

Il potenziamento. A detta del gruppo automobilistico, la creazione del distretto "permetterà di adottare un unico moderno processo di produzione per diversi modelli Maserati, in grado di integrare piattaforme, modelli e sistemi di propulsione differenti (dall’endotermico all’elettrico, passando per l’ibrido) con cui promuovere l’evoluzione della linea di vetture del brand nel prossimo futuro, assegnando un ruolo chiave all’elettrificazione, all’infotainment e alla guida autonoma”. Le catene di assemblaggio e il reparto verniciatura dello stabilimento dedicato a Gianni Agnelli saranno dunque spostati gradualmente a Mirafiori. "Il progressivo trasferimento a Torino delle persone dal sito di Grugliasco, che rimarrà comunque operativo con varie attività di supporto all’attuale produzione di Ghibli e Quattroporte – che si andranno ad aggiungere alla Levante - non avrà nessun tipo di impatto sui livelli di occupazione complessivi della zona”, ha spiegato ancora Stellantis in una nota. Nel 2024, lo spostamento riguarderà anche il reparto lastratura, e quindi si dovrà individuare una nuova destinazione d’uso per la fabbrica ex Bertone. Anche la logistica sarà concentrata a Mirafiori e, pure in questo caso, l’obiettivo è ridurre i costi e migliorare l’efficienza. 

Mirafiori sarà potenziata: nasce il Turin Manufacturing District

Nuova piattaforma e "tutta" la 500. Sempre a Mirafiori sarà installata una nuova piattaforma interamente dedicata alla Maserati, che "permetterà di realizzare le nuove generazioni delle GranTurismo e GranCabrio e, soprattutto, della nuova Quattroporte in un periodo compreso tra il 2022 e il 2024”. La fabbrica continuerà inoltre a sfornare la 500 elettrica, e non solo: è previsto, infatti, che lo stabilimento diventi la casa della 500 con il trasferimento di tutte le produzioni attualmente localizzate a Tychy, in Polonia. Inoltre, è confermata la presenza dell’intero “engineering” dedicato allo sviluppo dei modelli Maserati, Alfa, Lancia, Fiat e dei veicoli commerciali. “Nel corso dell’incontro", spiega Stellantis nella nota, "si è inoltre sottolineato come l’attuale ciclo di vita e la generazione futura della Fiat 500 full electric, con tutta la gamma di motorizzazioni elettriche, faranno sempre capo a Torino ed è stato ribadito l’impegno a mantenere la presenza e le competenze di produzione e ingegneria nell’area torinese, sfruttando anche la proficua collaborazione con il Politecnico". Un’area, quella torinese, in cui - ricorda il costruttore - "sono stati investiti oltre due miliardi di euro negli ultimi tre anni e che, sul fronte della transizione energetica, può contare, tra le altre cose, sul 'Battery Hub', sul più grande impianto Vehicle-to-Grid al mondo e sulla Solar Power Production Units con i pannelli solari ".

Confermati Tonale e Grecale. Ulteriori conferme riguardano il piano prodotti: nonostante la crisi dei chip, Stellantis ha ribadito l’arrivo nel 2022 dell’Alfa Romeo Tonale a Pomigliano d’Arco (sarà prodotta a partire da marzo, per essere commercializzata da giugno) e della Maserati Grecale a Cassino, nonché l’avvio degli investimenti per la realizzazione di una ‘gigafactory' a Termoli. 

Il commento. "Dopo il primo dialogo produttivo del 15 giugno, l’incontro di oggi al Ministero dello Sviluppo economico ha rappresentato un altro forte segnale positivo dell’impegno di Stellantis in Italia, con una collaborazione ancora più costruttiva che l’azienda ha da tempo avviato con il governo e con tutte le organizzazioni sindacali con cui si confronta periodicamente”, ha voluto sottolineare il gruppo guidato da Carlos Tavares, commentando l’esito dell’incontro. "Stellantis sta lavorando con determinazione e velocità per anticipare e supportare la transizione energetica di tutti i suoi siti industriali italiani, con l’obiettivo di garantirne la sostenibilità attraverso il miglioramento delle loro performance e per far giocare al Paese un ruolo strategico tra i principali mercati domestici del gruppo”, ha aggiunto il costruttore, ribadendo infine "il grande apprezzamento per la prosecuzione di questo dialogo produttivo e costruttivo, con l'obiettivo di costruire assieme a tutte le parti sociali le condizioni per garantire un futuro luminoso e competitivo per Stellantis e per i suoi dipendenti".

Le reazioni. Le organizzazioni sindacali, per quanto soddisfatte del progetto per Mirafiori, non hanno nascosto le loro preoccupazioni e hanno chiesto ulteriori impegni. "Chiediamo formali garanzie per i lavoratori e per le missioni produttive, ma anche sulle condizioni di lavoro”, hanno affermato Rocco Palombella e Gianluca Ficco della Uilm. Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic, ha chiesto di "aprire in tempi brevi un tavolo sullo spostamento delle produzioni di Grugliasco a Mirafiori come fatto a Melfi a luglio scorso", mentre Luigi Paone della Uilm Torino, ha chiesto "garanzie occupazionali e missioni produttive definite". La Fiom si è appellata al governo per avere "un confronto con Stellantis sul piano industriale nazionale garantendo l'occupazione e il pieno utilizzo degli impianti. "Bene la conferma degli investimenti su Torino, che ribadisce il suo ruolo centrale per la ricerca e l’innovazione", ha chiuso Giorgetti, rivelando l'impegno dell'azienda a presentare il piano complessivo del gruppo in Italia: "È un segnale positivo, così come la rassicurazione che non ci sarà delocalizzazione in Polonia per la Sevel di Chieti". 

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