Chiusa, almeno per ora, la questione del 2035, il tema più caldo per il settore automobilistico diventa la nuova normativa Euro 7. Finora sono state le associazioni di categoria o alcuni rappresentanti dei vari Stati membri dell'Unione Europea a chiedere una profonda modifica, o quantomeno un rinvio dell'entrata in vigore. Quanto la questione sia centrale per il futuro dell'intero comparto lo dimostra un'iniziativa presa dal principale costruttore europeo, la Volkswagen, che con una mossa abbastanza rara e generalmente lasciata alle dichiarazioni dei manager, ha pubblicato un "position paper" per chiedere una proroga di poco più di un anno che consenta all'intero settore di prepararsi adeguatamente ai nuovi parametri di emissione. In particolare, a Wolfsburg ritengono sia necessario posticipare l'attuazione dei nuovi standard "all'autunno del 2026", per permettere a tutti i modelli di soddisfare i limiti non oltre l'autunno dell'anno successivo.
Serve tempo. In sostanza, la Volkswagen non fa altro che ribadire l'allarme lanciato dall'Acea e da altre associazioni di rappresentanza su una normativa difficile da applicare, quantomeno nelle tempistiche indicate finora dalla Commissione europea, intenzionata ad avviarne l'implementazione già a partire da luglio del 2025 e a chiudere già quest'anno i relativi negoziati con gli altri organismi comunitari, tra cui Parlamento e Consiglio Ue. La stessa Casa tedesca sottolinea la possibilità di soddisfare i nuovi limiti a patto, però, che la normativa entri in vigore verso la metà del 2024 e conceda alle Case due anni per iniziare a implementare gli standard e tre anni per coprire l'intera gamma prodotto. In caso contrario, la Volkswagen prevede un prolungato blocco della produzione per molti modelli in tutta Europa. L'azienda tedesca ha chiesto un rinvio anche per altri aspetti del nuovo regolamento che riguardano i limiti alle emissioni del particolato prodotto dai sistemi frenanti e dall'usura dei pneumatici. A suo avviso, infatti, sono "necessari diversi anni" di tempo per l'implementazione degli standard a causa della mancanza di fornitori o di una produzione industriale, soprattutto di pneumatici, in grado di soddisfare i nuovi requisiti.
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