Dopo undici anni la "164" va in pensione. Con la sua erede, la nuova "166", l'Alfa Romeo ha intenzione di riconquistare una posizione importante nel difficile settore delle berline di alta classe. Per riuscirci, la nuova ammiraglia di Arese si presenta con una linea elegante e soluzioni tecniche d'avanguardia. Abbiamo provato la "2.0 V6 turbo" (motore da 151 kW a 6000 giri/min) e la "2.5 V6 24V CAE" (con cambio automatico e 140 kW da 6200 a 6300 giri/min). DEGNA DEL NOME CHE PORTA. Dopo un lungo e approfondito test, dobbiamo dire che la "166" ci è piaciuta sotto quasi ogni aspetto. Abbiamo apprezzato la linea elegante, così come l'abitacolo con la plancia dal design inedito, i motori potenti e vivaci e, soprattutto, il comportamento stradale, capace di trasmettere il piacere della guida e di garantire, allo stesso tempo, la massima affidabilità. Il miglioramento rispetto alla "164" è evidente. Ed è qui che viene il difficile per l'Alfa Romeo: produrre questa vettura con il livello qualitativo che merita e che il prezzo di vendita richiede. Se ciò avverrà, la "166" potrà sicuramente affrontare i mercati europei senza timori, forte anche di un marchio che non ha eguali nel mondo e che conta innumerevoli estimatori.