In genere le Suv sono enormi e turbodiesel. La giapponesina "Terios", invece, è piccola, piccola e si può avere con due motori a benzina, di 1.3 o 1.5 litri. Noi abbiamo portato in pista proprio quest'ultima variante, che ha 105 CV, per scoprirne le doti di piccola 4x4 sul nostro nuovo tracciato in fuoristrada.

Prima di tutto, però, un'occhiata alla nuova Daihatsu: le linee hanno qualcosa di familiare e risultano subito simpatiche, forse per la forte somiglianza con la precedente Toyota "RAV4" (non a caso sono "cugine"); il cofano alto e bombato, i parafanghi pronunciati e la cintura alta danno un'aria massiccia a quest'auto lunga appena 4 metri, mentre all'interno si trovano finiture di pregio, anche se un po' seriose per il genere di vettura.

La posizione di guida è alta e dà un'ottima visibilità, mentre lo spazio è addirittura abbondante e dietro si può anche reclinare lo schienale del divano, fin quasi a metà bagagliaio.

Passiamo alle prove: la "Terios", pur senza marce ridotte, si dimostra agile nei passaggi off-road come la trincea (dove si sollevano due ruote contrapposte) e sulle rampe a forte pendenza, grazie al peso contenuto (1320 kg) e alla coppia di 140 Nm.

In pista soffre un po' per il baricentro alto, lo sterzo poco diretto e le sospensioni fuoristradistiche, come dimostra il test dell'alce dove si alzano un po' le ruote: niente di grave, confronto alla versione precedente, ma si può ancora migliorare (magari con l'aggiunta dell'Esp per 940 euro).

La "Terios", comunque, risulta un'auto abbastanza prevedibile e sicura, facile da guidare e piacevole; col "1500" bisogna fare i conti con consumi un po' alti, soprattutto in autostrada, ma adeguati al tipo di auto.