Il restyling non era certo improrogabile, perché le sue linee originali e raffinate sono ancora attuali, attualissime. La concorrenza, però, è più agguerrita che mai e lo dimostra il fatto che negli ultimi mesi, diciamo nell'ultimo anno, l'intero segmento B s'è rinnovato. E la "Ypsilon" non poteva certo restare indietro, proprio lei che, fra le piccole, è un po' un'ammiraglia.

Per questa seconda serie, gli stilisti si sono mossi con mano piuttosto leggera: dettagli, piccole tocchi, nulla comunque che abbia scalfito l'originalità e l'eleganza che da sempre contraddistinguono la "Ypsilon". Le loro attenzioni si sono concentrate soprattutto sul muso: i fari dalla forma "arguta" e la mascherina carica di storia non sono stati toccati ed è invece il fascione paraurti l'elemento modificato più a fondo. Ora ha un disegno più lineare, è completamente verniciato e mostra con più evidenza quella feritoia appena sotto la mascherina che, sulla "prima serie", era seminascosta nella fascia nera. In definitiva, ora il muso ha un aspetto più moderno e importante rispetto al passato. Per il resto, qualche modanatura cromata nella zona bassa della fiancata, un paraurti posteriore modificato per armonizzarsi con quello anteriore e, sempre dietro, le luci bianche.

All'interno, si ritrova istantaneamente quella raffinata atmosfera che da sempre caratterizza la "Ypsilon". La plancia, i sedili, i pannelli delle porte danno la sensazione di essere a bordo di una vettura di classe superiore, tanto sono curati e ben fatti, e rendono ancora più stridente il confronto con alcuni dettagli di finitura un po' sottotono, come per esempio la plastica lucida del batticalcagno o le guide dei sedili celate con poca cura.

Il quattro cilindri di 1.4 litri si sposa alla perfezione con il carattere della "Ypsilon". I cavalli a disposizione (95) non sono un'esagerazione, ma sono esattamente quel che ci vuole per portarsi a spasso una massa di 1220 chilogrammi (in condizioni di prova): il risultato non sono accelerazioni brucianti o riprese irresistibili, ma una grande morbidezza e una rotondità di funzionamento davvero degne di nota. Qualche sottile venatura di pigrizia emerge soltanto ai regimi più bassi, ma si tratta di un dettaglio. Il motore non primeggia invece nei consumi, che pur non raggiungendo mai livelli preoccupanti, non possono certo essere paragonati ai risultati ai quali ci hanno abituato i turbodiesel degli ultimi anni: a velocità Codice, per esempio, si è appena sopra la soglia psicologica dei "dieci con un litro".

Rispetto al passato, la manovrabilità del cambio ha fatto dei bei passi avanti: le imprecisioni del vecchio "cinque marce" sono soltanto un ricordo, perché il nuovo "sei marce" è invece caratterizzato da un comando piuttosto preciso e privo di "giochi". La "Ypsilon" rimane una della auto più confortevoli della sua categoria: lo spazio a bordo non manca, i sedili sono ampi e davvero ben conformati e l'assetto riesce a isolare i passeggeri anche dalle sconnessioni più evidenti.