Basta uno sguardo alla GTD per accorgersi che a Wolfsburg si sono fermati un attimo prima di appesantire la purezza stilistica della Golf. Faccia da cattiva, finto estrattore sotto il paraurti dietro e spoiler a tettoia sul lunotto. Nell?abitacolo, sedili sportivi rivestiti con il tartan delle GTI/GTD di un tempo, giusto per ribadire che questa non è una Golf qualsiasi.

È un attimo sistemare volante e sedile: le regolazioni sono così ampie che chiunque riesce a trovare la posizione ideale. E se non si vede un granché dallo specchio interno, la colpa è solo di quei due poggiatesta massicci piazzati sul divano. Ciò nonostante, i fari delle macchine che seguono riesci a scorgerli. In questo caso sono quelli di due dirette concorrenti: la BMW 120d e la Fiat Bravo Multijet. Così, a vedere com?è fatta (bene) e come va (benissimo), la GTD parrebbe non temere il confronto, ponendosi come via di mezzo fra le due. Il suo turbodiesel non è neppure il più potente e neanche il più cattivo, ma sa sorprendere per l'allungo e la sonorità. La zona rossa comincia appena dopo la tacca dei 5.000 giri: non solo, quindi, si dispone di un ampio arco di utilizzo, ma si hanno benefici in scalata, essendo meno frequenti quegl?imbarazzanti rifiuti del cambio robotizzato a inserire la marcia inferiore.

In altre parole, il diesel della GTD si comporta quasi come un benzina, perfino il rumore non è più quello dei motori a gasolio. Puoi perfino abbassare un finestrino: niente. Quello che senti è un ronzio che s?allontana e s?affievolisce all?aumentare della velocità. Il ruolo del cambio Dsg è determinante, sia nella guida sportiva con le comode e intuitive palette al volante, sia nel traffico: è sufficiente mettere in "D" e al resto pensa lui, regalando cambi marcia impercettibili. Se le prestazioni della Bravo Multijet da 165 CV sono dello stesso tenore di quelle della Golf GTD, non si può dire lo stesso del fattore del coinvolgimento e del piacere di guida. Questo è il regno della BMW 120d. Un po? per la trazione posteriore, un po? per l?equilibrio, fatto sta che non c?è storia: la Serie 1 detta legge.

Ecco, la GTD sta nel mezzo, tra Bravo e Serie 1, con i limiti di una trazione anteriore, ma con l?aiuto decisivo di un differenziale autobloccante elettronico, il cui intervento è percepibile a ogni tornante. L?effetto si traduce in un comportamento molto meno sottosterzante di quanto t?aspetteresti. Se accentui l?angolo di sterzo, la GTD chiude la traiettoria, anche quando t?accorgi d?aver esagerato. E quando arriva il momento di dare gas, lo slittamento della ruota interna viene contenuto a vantaggio della velocità d?uscita. La sensazione è quella di guidare una di quelle piccole trazioni anteriori da gara di velocità in salita, con assetti spinti e gomme morbide, che sembrano incollate alla strada. E invece è la stessa macchina con cui vai a fare la spesa e accompagni i bimbi a scuola al mattino. Mica male...