Nella categoria 4,5 metri, ci sono anche le versioni station di Focus, Golf, 308 e via dicendo. Auto intelligenti, che magari non ci si volta a guardare quando s?incrociano, ma rispondono a precisi bisogni e lo fanno molto bene, offrendo spazio e prestazioni adeguate. In più, a volte, il tutto è completato da una linea azzeccata e una meccanica niente male, che danno vita a una giardinetta piacevole. La Mégane SporTour, per esempio, dopo le prime due serie dal design davvero poco accattivante, ha trovato la sua dimensione: linea filante, particolari che piacciono e poi quei fanali posteriori che finalmente dicono qualcosa di nuovo.

Tutto perfetto, o quasi... L?abitacolo, come per la berlina, è accogliente, ben disegnato, semplice, ma curato. Giudizio invariato anche per la plancia, che ci era piaciuta sia per il design sia per i materiali. Casomai resta qualche dubbio sull?utilità di un tachimetro digitale, grande e luminoso. In realtà non è quello che dà fastidio. Ti siedi ed è tutto perfetto, o quasi: dalla posizione di guida, ben regolabile, all?efficiente clima bi-zona, dotato di bocchette pure dietro il tunnel per i passeggeri posteriori (è un optional che, curiosamente, fa parte del Safety Pack da 410 euro). Poi ti viene in mente che potresti aver voglia di ascoltare la radio e cominciano i problemi. La ricerca di una stazione è talmente poco intuitiva che occorre consultare il manuale d?istruzioni. Vero che tutto s?impara e diventa poi facile, ma in generale l?approccio del sistema multimediale tra la console e il pomello sul tunnel non è semplicissimo.

Spazio invariato. Lo spazio a bordo, praticamente per quattro, è identico a quello della berlina e, anche se il passo è più lungo di sei centimetri, a causa del tetto apribile che abbassa il padiglione si ha la sensazione di avere poco spazio sopra le testa, in particolare dietro. Per quanto riguarda la capacità di carico, invece, non bisogna farsi ingannare dalla silhouette sportiva dell?auto: ribaltando i sedili si ottiene un vano adatto a un trasloco.

Si viaggia alla grande. Pur con "soli" 110 CV, il 1.5 dCi della SporTour (nato per auto come Clio e Micra) non delude e, anzi, tra le qualità migliori della vettura c?è proprio l?accoppiata motore-cambio. L'elasticità nell?erogazione, la morbidezza e la precisione degli innesti delle marce consentono un confort di marcia ai vertici della categoria. Lo "0-100" da 11,5 secondi non è esaltante, stando ai freddi numeri, ma, parlando di sensazioni, scatto e progressione sono tutt?altro che spiacevoli. La Mégane SporTour è confortevole, con un assetto non eccessivamente morbido che garantisce un buon isolamento dell?abitacolo dal fondo stradale, senza penalizzare la guida. Lo sterzo è preciso e progressivo, un bel passo avanti rispetto ai primi "elettrici", e trasmette buone sensazioni di quel che avviene sotto le ruote; l?Esp, al limite, interviene appena un po? in ritardo, ma in tempo per riallineare la vettura nelle manovre d?emergenza.

Ottimi consumi. Per quanto riguarda le frenate, la Mégane SporTour può contare su un impianto ben dimensionato, che non va in crisi nemmeno nelle dieci ripetizioni a pieno carico, in generale, però, gli spazi di frenata non sono eccezionali: un paio di metri più di quanto ci si potrebbe aspettare nella classica "inchiodata" da 100 km/h. Infine, il vero grande pregio di questa vettura: le percorrenze. Siamo lontani dai dati dichiarati, ma le medie d?uso che abbiamo verificato sulla nostra pista di Vairano (PV) sono molto buone. In città e sulle statali la Mégane SporTour 1.5 dCi consuma pochissimo gasolio, (rispettivamente 6,4 e 6,2 litri ogni 100 km). In autostrada, invece, costretti dalla sesta non lunghissima a regimi più alti, le percorrenze sono sostanzialmente simili a quelle delle rivali (13,3 km/litro). Comunque buone.