Servizi
How to
Fleet&Business
FORUM
seguici con
NEWS
seguici con
LISTINO
seguici con
USATO
seguici con
How to
seguici con
Fleet&Business
seguici con
Prove su strada

Mini Clubman

La prova della Cooper D Hype

SFOGLIA LA GALLERY

Comoda. Forse questa Clubman è la prima Mini che si può definire innanzitutto così. Nell'accezione più ampia immaginabile: silenziosa nell'abitacolo, ammorbidita nell'assetto, versatile e pratica come poche altre inglesi hanno mai ambito a essere (e mai con questo marchio trendy). Per contro, effetto kart “sterilizzato" o, quantomeno, annacquato, linea meno originale, proporzioni che alcuni puristi potrebbero trovare addirittura goffe. Detto così, sa quasi di abiura. E in effetti si apre un capitolo nuovo. Quello della station compatta e lussuosa, che punta a clienti che non rinunciano alla linea coupeggiante e alla personalità Mini, ma che hanno bisogno di qualcosa in più che due porte e un portellone.

Caratteristiche. A parte l'inedita silhouette, non mancano altre novità. E le immancabili trovate sfiziose. Come sempre, ci si cala in un abitacolo chic e sportiveggiante, contraddistinto da seduta molto bassa e linea dei finestrini alta, in posizione stile kart: le gambe sono addirittura più orizzontali rispetto alle altre versioni. Inoltre la plancia è un po' più ampia, come d'altra parte i montanti e la carrozzeria in generale. Dentro, poi, si ritrovano i giochi di luce delle ultime versioni. I Led all'interno creano zone con illuminazione soffusa, coordinabili a piacere, quanto a colori, con la cornice luminosa del grande schermo tondo da 8,8 pollici. Per la prima volta su questa versione, poi, si trovano ‒ almeno come optional  ‒ i sedili elettrici e naturalmente tutti i dispositivi elettronici di ultima generazione. Mentre il vero debutto assoluto, per una qualsivoglia Mini, è quello del cambio automatico a otto marce.

Come va. Con il turbodiesel 2.0 da 150 cavalli, lo Steptronic di origine BMW si sposa a meraviglia. Fluido come pochi altri, il convertitore di coppia accompagna al meglio ogni andatura, assecondando un propulsore già di suo ben dotato di potenza e coppia. Quello che gli manca, casomai, è la cattiveria, l'esuberanza tipica delle Mini. Ma non ci si poteva aspettare niente di diverso: nel primo approccio con la nuova Clubman, in versione Cooper S con il turbobenzina da 192 CV, già si era percepito chiaramente un carattere diverso dal passato, per così dire "addomesticato", più regolare che rabbioso. Inevitabilmente, con il turbodiesel queste peculiarità sono esaltate ancora di più: la Cooper D diventa così un'auto perfetta per i viaggi, così come per il traffico di tutti i giorni. In Sport, comunque, è più rapida e brillante, recuperando in parte il feeling di guida che ci si aspetta. Quello che cambia maggiormente è l'assetto: mentre lo sterzo resta bello diretto, comunicativo e dotato di giusto carico, la Clubman rinuncia ad accompagnarlo fino in fondo, privilegiando la morbidezza e il confort indispensabili su un'auto da famiglia. Le prove dinamiche vengono comunque superate con grande scioltezza e sicurezza, nonostante l'assetto meno piatto. In compenso, le sollecitazioni della strada sono assorbite in modo più che soddisfacente. La silenziosità dell'abitacolo, anche oltre i limiti autostradali, conferma definitivamente questa nuova vocazione della Mini: per i grandi viaggi, ora, c'è pure lei. Anche perché, con poco gasolio, di strada ne fa tanta. Non sono male 15,6 km/litro, per una station automatica.

In sintesi.  Con le porte posteriori, un passo allungato e un vano in grado di affrontare carichi “veri", l'inglesina cerca il rilancio proprio dalle parti delle station di categoria premium. Lo spazio a bordo non le manca, visto che le misure sono aumentate anche rispetto alla recente cinque porte, mentre quanto a equipaggiamenti e dispositivi di bordo c'è il meglio degli ultimi ritrovati. Tanta elettronica per la massima sicurezza di guida, a cominciare dal Driving assistant, che comprende avviso anticollisione e regolatore attivo di velocità. E, per finire, le trovate più originali per accogliere in modo adeguato gli esigenti clienti della Casa, dallo zerbino di benvenuto che si proietta sull'asfalto alle luci di ambiente nell'abitacolo. Abbiamo provato la duemila turbodiesel con il cambio automatico a otto marce, per apprezzare fino in fondo l'inaspettato carattere della vettura. Che ora, infatti, è diventata comoda e morbida come mai prima. Pur mantenendo prestazioni di buon livello, questa versione rinuncia alla grinta e al puro piacere di guida per presentarsi nelle vesti di familiare rassicurante. E ci riesce in pieno. L'unico difetto è un altro: il prezzo, già alto in partenza, con gli optional sale parecchio.

Andrea Sansovini
(Prova su strada ripresa da Quattroruote di febbraio)

Pregi e difetti

LEGENDA
  • N.P. - Rilevazione non possibile
 
La prova della Cooper D Hype

Listino & costi

COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO

ultimo commento
ultimo intervento

Mini Clubman - La prova della Cooper D Hype

Siamo spiacenti ma questo utente non è più abilitato all'invio di commenti.
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it

Ultime prove

Servizi Quattroruote

prove pdf

Scarica la Prova .PDF completa

a SOLI € 3,59 scopri tutte le caratteristiche tecniche e le considerazioni dei giornalisti di Quattroruote. Scegli la tua prova con un click!

Cerca