Cayenne Coupé GTS, prestazioni al top con il V8

Serve una scusa per comprare una Porsche? Beh, la Cayenne Coupé GTS ve ne dà una ottima: è una vera sport utility, spaziosa e adatta alla guida off-road, ma con uno stile da 911 grazie alla coda completamente ridisegnata. Il trait d’union ideale tra il mondo delle coupé e delle auto con le ruote alte, di grande impatto visivo ma anche in possesso di doti stradistiche e prestazionali da top della classifica. La GTS di questo test adotta il nobile V8 di quattro litri da 460 CV a gestione modulare e può permettersi di fare lo 0-100 km/h in 4,1 secondi, ma, soprattutto, lo 0-200 km/h in 17 secondi, anche se guidata con due dita. Rispetto alla Cayenne normale è più bassa e larga, presenta uno spoiler molto pronunciato che esce per 135 mm dalla coda sopra i 90 km/h e il lunotto decisamente più inclinato, che pone qualche problema di visibilità al pari del cofano lungo e alto.

Messa alla corda si conferma al top. Per capire di che pasta è fatta, però, bisogna portarla a caccia di curve. Diamo infatti per scontato che sia veloce, anzi velocissima in autostrada (la punta massima è di oltre 275 km/h), ma è in montagna e fra i cordoli della nostra pista di Vairano che vi conquisterà. Fra le tante Suv sportive che abbiamo testato, solo l’Alfa Romeo Quadrifoglio le sta al passo (con più cavalli) per dinamica, efficacia dei freni, precisione dell’assetto, prontezza del volante e spinta del motore. Non vi sembrino eccessive queste lodi, la Cayenne Coupé è davvero la sintesi di quello che si può desiderare da una sport utility. E, ovviamente, è un oggetto del desiderio non da poco: la versione testata costa 124.868 euro. Il listino parte da più in basso, ma ci sono un paio di optional che non possono mancare (4.300 euro in tutto), ovvero le ruote posteriori sterzanti e il Pasm, che evolve la guida non tanto per i cavalli, ma per come porta l'auto a rispondere nelle curve. Intendiamoci, la Cayenne rimane una vettura molto alta e anche piuttosto pesante (2.333 kg in prova), quindi continua a sussistere un po’ di rollio e anche una certa inerzia.

Coccolati da una sportiva. Ma qui viene fuori anche il lato “familiare” della Cayenne Coupé: lo spazio e il confort. Come detto, le sospensioni lavorano molto bene su qualsiasi tipo di fondo e un viaggio con la famiglia risulterà comodo e rilassante, colmo di attenzioni per la quiete, il clima e l’entertainment. Bisogna comunque prestare attenzione al tachimetro: l'isolamento quasi perfetto dai rumori, infatti, porta facilmente a viaggiare oltre i limiti senza averne contezza. La carrozzeria, nella zona superiore, è stata completamente ridisegnata, con il parabrezza più inclinato e la coda che spiove verso il basso, mentre il retrotreno appare più largo di un paio di centimetri e il tetto altrettanto più basso. Verrebbe da pensare che l’abitabilità nei posti dietro sia compromessa, e invece no: il divanetto è comodo. Di serie è a due posti, ma la versione a tre si può ottenere senza supplementi; tuttavia, la sua conformazione è tale per cui un terzo passeggero viaggerebbe piuttosto sacrificato. Ma i riguardi maggiori, come ci si aspetta da una Porsche, sono per chi guida, con un bilanciamento perfetto tra la posizione dei sedili, dei pedali e del volante, quest'ultimo piuttosto verticale. Bella e importante anche la strumentazione, benché si debba seguire una certa curva di apprendimento per la parte dei comandi sul tunnel, che sono in parte fisici e in parte a sfioramento. Sul piano dei consumi, non bisogna giustamente aspettarsi dei miracoli da un V8 di quattro litri e, infatti, il serbatoio è adeguato: 90 litri. In media, la Suv percorre 8,2 km/l secondo il Centro prove. Un dato, tra l'altro, sorprendentemente vicino a quello dichiarato dalla Porsche. E, se la si spinge un po’, le percorrenze scendono ancora...