A110
Come va. La colonna sonora riuscita fa il paio con la spinta: complice il peso da utilitaria, l'1.8 attacca al sedile tanto nelle marce basse quanto con quelle alte (0-100 in 4,88 secondi): si percepisce che ha voglia di allungo e che può essere ben sfruttato in ogni condizione perché è vigoroso a tutti i regimi. Il turbobenzina trova nel doppia frizione sette marce della Getrag un ottimo alleato dal funzionamento impeccabile: in modalità automatica il cambio snocciola una marcia dietro l'altra con grande discrezione, mentre diventa secco, veloce e grintoso in manuale e con i settaggi sportivi. Apprezzabili, in questo frangente, anche i paddle di alluminio fissati al piantone, ben raggiungibili, anche quando si deve cambiare in mezzo a un tornante. L’Alpine, inaspettatamente, è anche comoda, nonostante i suoi soli 125 cm di altezza da terra. La taratura delle sospensioni è morbida e la A110 regala un confort da berlina, o quasi. In un impiego al limite, però, si desidererebbe una maggior solidità: la morbidezza delle sospensioni comporta movimenti della scocca, con un certo rollio nei cambi di direzione e il muso che affonda in frenata. Ne deriva anche una notevole tendenza al sovrasterzo in ingresso curva (a elettronica disattivata, altrimenti con l'Esp anche in modalità sportiva resta ferma), proprio perché la taratura soft non riduce al massimo i trasferimenti di carico. C'è di buono, però, che ogni movimento viene comunicato con largo anticipo al pilota, attraverso uno sterzo preciso, a movimenti progressivi e omogenei, con il controllo della vettura sempre intuitivo, a patto di saperci fare con il volante.
Pregi. Piacere di guida, ottimo compromesso tra fruibilità quotidiana e dinamica di marcia. Il motore spinge forte, con un sound molto curato.
Difetti. Nella guida in pista, si desidererebbe un assetto più rigido. Spazi d'arresto lunghi quando l'aderenza è bassa e non uniforme.