La Stradale è l’auto ideale da sempre immaginata dall’ingegner Dallara: estrema, ispirata ai suoi bolidi da pista. Capace di andare molto forte su un circuito di gara, ma utilizzabile anche su strada, da cui il nome Stradale. Quindi potente, efficiente dal punto di vista aerodinamico, e leggerissima. Di conseguenza essenziale, al punto da rinunciare persino alle porte: in ogni caso, entrare è più facile di quanto si possa immaginare. Basta seguire le istruzioni e ci si ritrova come su una monoposto. Su nessun'altra automobile, per quanto sportiva, si sta seduti così. L'impostazione ricorda, semmai, quella di una vettura da competizione Lmp2 (Le Mans Prototype). Si guida a pochi centimetri dal suolo, con i piedi in alto, impugnando un volantino di appena 32 centimetri di diametro, pieno di pulsanti come quello di una Formula 1. Il sedile è fisso, pedaliera e volante si regolano, con grande facilità: ci si accomoda al meglio in un attimo. Con il parabrezza montato, la Stradale è assai più educata di quanto il suo aspetto lascerebbe supporre. Si può viaggiare tranquillamente fino a velocità ragionevoli, diciamo i 130 autostradali, senza essere disturbati più di tanto dal vento.
Come va. Chilometro dopo chilometro, ci si convince sempre più che il quattro cilindri sia il motore giusto per la Stradale. Leggero, potente e con una coppia strepitosa (tutto merito della cura Dallara), garantisce prestazioni di prim'ordine e un'elasticità semplicemente straordinaria, che va bene su strada, ma ancora meglio in pista, dov'è possibile utilizzare una marcia in più appellandosi ai Newtonmetro, così da sbilanciare il meno possibile l'assetto. In ogni caso, spinge forte e allunga bene fino ai 6.500 giri (il limitatore interviene a quota 6.800). E anche il rombo non è per niente male: la voce, roca ai regimi più bassi, si fa sempre più cattiva e intrigante man mano che i giri salgono. Il cambio elettroattuato (monofrizione) mostra i limiti di questa soluzione soltanto quando si va piano; mentre in pista, dove si tira tutto, è pressoché perfetto. A dispetto del suo nome, non è su “strada”, quanto invece tra i cordoli, che quest'automobile dà il meglio di sé. Navigando tra i menu della strumentazione, ci s'imbatte nel setup Track, che permette di abbassare la vettura (elettricamente) di 20 millimetri. L'efficienza aerodinamica va alle stelle e la Stradale mostra ancora un'altra anima. Quella più autentica. Quando si superano i 160-180 km/h, il carico aerodinamico inizia a farsi sentire con prepotenza, la macchina si appoggia sui tamponi e si aggrappa letteralmente all'asfalto. La guida, allora, diventa ancora più precisa ed efficace, il limite qualcosa d'indefinito, che si sposta sempre più in alto. Le prestazioni sono elevatissime, ma è la simbiosi perfetta che si crea tra chi è al volante e la meccanica a stupire di più.
Pregi. Nessun'altra sportiva regala sensazioni come quelle che si provano quando ci si mette al volante della Stradale. Prestazioni: emozioni a parte, questa Dallara va anche fortissimo, soprattuto in curva. Difetti. Cambio perfetto in pista, però quando si guida su strada il vuoto di coppia tra le cambiate si fa sentire. Visibilità scarsa dietro. E non ci sono né i sensori né la telecamera.