Come va. Abbiamo provato la versione ibrida, la più interessante. Il selettore di marcia, d'indubbia praticità (una levetta per la retromarcia, un tasto per il Drive), introduce a un modo di guidare originale. Al volante non si è chiamati a fare nulla di speciale, beninteso, però, se si viaggia tenendo a mente che cosa succede dentro il cofano, la faccenda diventa piuttosto interessante. Alle basse andature, nei percorsi urbani, si ha l'impressione di essere su una vettura elettrica. È l'unita a batteria che muove le ruote e lo fa per buona parte del tempo, almeno finché c'è carica sufficiente nell'accumulatore al litio. Appena la riserva scende, entra in gioco il quattro cilindri, che ha il compito di generare l'energia necessaria. E lo fa sempre con una certa discrezione, piazzandosi a un regime costante, che non dà particolarmente noia. Se invece si affonda sull'acceleratore, per necessità o per diletto, la trazione continua a essere fornita dal motore elettrico, ma quello termico, attraverso la gestione elettronica, imita un funzionamento tradizionale. In pratica, il regime di rotazione è adattato alla velocità e vengono simulati dei passaggi di marcia, in maniera del tutto realistica e coerente con l'andatura. Questo contribuisce a creare un certo coinvolgimento di guida, che verrebbe meno, altrimenti, con un motore che frulla fisso agli alti regimi, senza essere in sincronia con la velocità: per intenderci, quanto accade in presenza di una trasmissione a variazione continua. L'unica situazione in cui il due litri lavora sul serio è in autostrada, uno scenario più congeniale a questo tipo di propulsione: una frizione di collegamento aggancia l'unità termica alle ruote e, in questo caso, i consumi si attestano su quasi 16 km/litro. Una buona performance, per un'ibrida full, nonostante questo dato sia lontanissimo dall'eccezionale 28,1 registrato in città. La massa relativamente contenuta gioca infatti un ruolo determinante su tutti i fronti, compreso quello dinamico, dove la giapponese sfodera buone doti. Pur non volendo essere dichiaratamente sportiva – per quello c'è la Type R – questa Honda si dimostra agile e composta fra le curve, regalando soddisfazioni a chi ama ancora tenere in mano un volante, grazie anche al telaio sano e ben strutturato. Buone notizie, infine, pure alla voce confort: nonostante la presenza di un assetto piuttosto sostenuto, la Civic non risulta mai fastidiosa o particolarmente secca. E l'insonorizzazione è adeguata.
Pregi. Consumi molto contenuti, soprattutto in città. Prestazioni di livello: 0-100 in soli 6,9 secondi. Difetti. L'infotainment non è lo stato dell'arte, né per la qualità del display né per i contenuti. Considerate le doti del telaio, lo sterzo meriterebbe più carattere.