Lanciata nel dicembre del 2019, la seconda generazione della Mercedes GLA è realizzata sulla base della quarta serie (W177) della Classe A. Più corta, più alta e più larga rispetto alla precedente, pur mantenendo la medesima piattaforma della famiglia Mfa è stata completamente rinnovata. Immediatamente riconoscibile per il frontale, ora dominato dallo stellone Mercedes affiancato da due baffi, a bordo il cambiamento delle proporzioni risulta evidente: l'altezza al tetto è cresciuta di dieci centimetri, c'è più spazio a disposizione per la testa e per le gambe dei passeggeri posteriori (sei centimetri in più) e a richiesta c'è il divano scorrevole, che ha un'escursione di 14 cm. Anche il bagagliaio guadagna 30 litri, arrivando ai 363 litri totali, 73 dei quali sono stati ricavati sotto il pianale di carico. Completa il quadro l'apertura automatica del portellone (di serie). Ricche le dotazioni, a comiciare dal noto sistema d'infotainment MBux, per gli amanti dell’"Hey Mercedes", per arrivare ai mini touchpad al volante, utili per gestire le varie funzioni del display strumenti. Gli Adas sono aggiornati all’ultima release e ci sono vere e proprie chicche come la funzione autolavaggio (ripresa dalla GLS), un sistema che chiude specchietti, tetto e vetri, disattiva il sensore pioggia, fa partire il ricircolo dell'aria e la telecamera frontale. Per le versioni a trazione integrale 4Matic, infine, sono disponibili tre mappature, ognuna con una diversa ripartizione della coppia.
Come va. Come da tradizione della Casa, a bordo della GLA i passeggeri sono coccolati. L'abitacolo, ben protetto dai rumori esterni, dispone di un efficace impianto di climatizzazione. Se proprio bisogna trovarle un difetto, alla ricerca del giusto compromesso fra confort e dinamismo, in alcune condizioni le sospensioni non riescono a isolare tutto il corpo vettura. Buono lo sterzo, sebbene la leggerezza, apprezzabile in città, possa rivelarsi un limite quando l’andatura sale. La maggior altezza si traduce soprattutto in una posizione di guida molto più alta, addirittura dieci centimetri rispetto alla GLA del 2013. Ne consegue un miglioramento della visibilità e della percezione di ciò che sta all’esterno, cui danno un netto contributo anche i montanti anteriori più sottili e il sofisticato sistema di telecamere a 360°, che, oltre alle manovre, semplifica l’uso del navigatore. Abbiamo guidato la 200d a trazione anteriore, con cambio automatico a otto marce. I 150 cavalli e 320 Nm di coppia, anche se non moltissimi per un motore di cilindrata piuttosto corposa, sono largamente sufficienti per muoversi in città e fuori. Il quattro cilindri di due litri è omogeneo, anche in basso, non c’è bisogno di tirarlo eccessivamente perché la sua coppia massima è già disponibile a 1.400 giri e sopra i 3.000 giri fa sentire un po’ della sua voce. Secondo i dati dichiarati dalla Mercedes, per lo 0-100 km/h bastano 8,6 secondi, mentre la velocità massima è di 208 km/h.
Pregi. Il sistema d'infotainment che ha raggiunto notevoli livelli di efficienza e fruibilità.
Difetti. L’assistente al mantenimento della corsia è fin troppo zelante, un comportamento che può diventare fastidioso. Il bagagliaio, inoltre, pur essendo cresciuto e ben sfruttabile, risulta ancora piccolo rispetto ad altre concorrenti del segmento.
Come va. Come da tradizione della Casa, a bordo della GLA i passeggeri sono coccolati. L'abitacolo, ben protetto dai rumori esterni, dispone di un efficace impianto di climatizzazione. Se proprio bisogna trovarle un difetto, alla ricerca del giusto compromesso fra confort e dinamismo, in alcune condizioni le sospensioni non riescono a isolare tutto il corpo vettura. Buono lo sterzo, sebbene la leggerezza, apprezzabile in città, possa rivelarsi un limite quando l’andatura sale. La maggior altezza si traduce soprattutto in una posizione di guida molto più alta, addirittura dieci centimetri rispetto alla GLA del 2013. Ne consegue un miglioramento della visibilità e della percezione di ciò che sta all’esterno, cui danno un netto contributo anche i montanti anteriori più sottili e il sofisticato sistema di telecamere a 360°, che, oltre alle manovre, semplifica l’uso del navigatore. Abbiamo guidato la 200d a trazione anteriore, con cambio automatico a otto marce. I 150 cavalli e 320 Nm di coppia, anche se non moltissimi per un motore di cilindrata piuttosto corposa, sono largamente sufficienti per muoversi in città e fuori. Il quattro cilindri di due litri è omogeneo, anche in basso, non c’è bisogno di tirarlo eccessivamente perché la sua coppia massima è già disponibile a 1.400 giri e sopra i 3.000 giri fa sentire un po’ della sua voce. Secondo i dati dichiarati dalla Mercedes, per lo 0-100 km/h bastano 8,6 secondi, mentre la velocità massima è di 208 km/h.
Pregi. Il sistema d'infotainment che ha raggiunto notevoli livelli di efficienza e fruibilità.
Difetti. L’assistente al mantenimento della corsia è fin troppo zelante, un comportamento che può diventare fastidioso. Il bagagliaio, inoltre, pur essendo cresciuto e ben sfruttabile, risulta ancora piccolo rispetto ad altre concorrenti del segmento.
