Tra i veicoli elettrici, almeno quello recente, la Nissan Leaf occupa un posto privilegiato. A modo suo, la giap ha scritto la storia delle auto a batteria e, a quasi dieci anni dall'esordio, la seconda generazione si aggiorna iniettandosi un'ulteriore dose di celle e di potenza. L'aggiornamento introduce un powertrain perfezionato, dotato di maggior potenza e di una batteria più capiente. Ne beneficiano prestazioni, autonomia e consumi. La versione e+, in particolare, introduce un inedito powertrain, composto da un accumulatore più capiente (i kWh passano da 40 a 62) e da un motore decisamente prestante (218 cavalli contro 150). Si tratta di un affiancamento: le varianti standard, infatti, non escono dal listino. Per il resto, la vettura è la stessa della prova di aprile 2018: c'è ancora l'e-Pedal, il comando che fa contemporaneamente da acceleratore e da freno (senza sostituire quest'ultimo) e che contribuisce a massimizzare la rigenerazione energetica; e c'è il ProPilot, il sistema di assistenza alla guida di livello 2. In sostanza, l'esemplare top di gamma promette due cose: andare più forte e più lontano. Non solo della Leaf da 40 kWh, ma pure di alcune vetture dotate di una batteria equivalente (come le coreane Hyundai Kona, Kia e-Soul ed e-Niro). Per il segmento, d'altronde, 62 kWh non sono più un'eccezione, ma quasi la norma. E l'operazione può considerarsi riuscita. Una batteria più grande, a parità di vettura, è sinonimo di maggiore autonomia. L'incremento non basta per acciuffare tutte le concorrenti (comunque non lontane), però si nota. E può fare la differenza per chi deve percorrere tragitti quotidiani più lunghi; oppure, più semplicemente, per chi desidera ripristinare il livello della batteria con meno frequenza. Non più in fretta, però: il caricatore di bordo è lo stesso della versione da 40 kWh (per la corrente alternata sarebbe auspicabile un incremento di potenza a 11 o a 22 kW) e il connettore per le colonnine fast pure. In parole povere, i tempi si allungano ulteriormente. La berlina vitaminizzata, però, gioca un'interessante carta in più, quella dell'efficienza. I consumi, infatti, sono migliorati in tutte le condizioni: la versione e+ sfrutta meglio l'energia della sorella con la batteria più piccola, percorrendo più chilometri con ogni singolo kWh.
Come va. Il passo avanti della Leaf risulta ancor più apprezzabile se si prendono in considerazione le prestazioni, che sono sensibilmente migliorate: con i suoi 218 cavalli, subito disponibili, questa versione scatta alla grande, riprende velocità con una verve notevole e ha ben poco da temere nelle situazioni di guida quotidiana. Nel traffico si muove con disinvoltura e, dopo una necessaria ma breve fase di apprendistato, la gradualità e la forza decelerante dell'e-Pedal permettono di gestire la stragrande maggioranza dei frangenti senza dover ricorrere all'impianto frenante. Aspetti non trascurabili, visto che quest'ultimo presenta diversi problemi: il pedale manca di feedback, modulabilità e consistenza, mentre gli spazi d'arresto sono lunghi su tutti i tipi di fondo. Detto questo, la giap lascia da parte le velleità dinamiche e privilegia l'andatura dolce e confortevole. Per un'elettrica da usare tutti i giorni, va bene così.
Pregi. Powertrain brillante e non solo: si notano gli sforzi profusi nel miglioramento dell'efficienza. Prestazioni spumeggianti per il tipo d'auto, anche considerando la naturale spinta elettrica.
Difetti. Spazi d'arresto lunghi in tutte le condizioni e tendenza alla fatica. Da rivedere anche il pedale. Il caricatore accetta solo 6,6 kW quando ormai è lecito attendersene almeno 11.