Come va: la Porsche Macan è riuscita in un'impresa che sembrava impossibile: mettere in ombra la sorella Cayenne dal punto di vista delle qualità dinamiche. Su strada si dimostra agile, veloce, pronta ancor più di molte berline: in pratica, delle Sport utility mantiene solo la versatilità. La console ospita una sfilata di tasti, compreso quello "Off road", premendo il quale ci si riesce ad arrampicare là dove non si sarebbe mai immaginato, anche se non è nata per questo: infatti, sebbe nel Dna ci siano la neve, la terra e il fango, la sua vocazione resta senza dubbio la strada, per non dire la pista, soprattutto nella variante GTS. Bastano pochi chilometri e ci si dimentica del peso (in condizioni di prova la Macan supera di slancio le due tonnellate), delle dimensioni, dell’altezza, e si pensa solo a guidare. Lo sterzo è rapido come quello di una sportiva, ma anche preciso, progressivo, sensibile, la tenuta elevatissima e la stabilità eccellente. Se ne analizziamo le doti da stradista, invece, possiamo dire che la Macan è capace di trasformare anche il più noioso dei viaggi in una bella esperienza di guida. Anche in questo caso basta schiacciare i tasti giusti: "Confort", se si è abbastanza stanchi da voler lasciar fare tutto all’elettronica, "Sport" (taratura media per gli ammortizzatori e scarico aperto) se si è ancora in vena di divertirsi. I chilometri scorrono via veloci in un ambiente sportivo, elegante, con sedili avvolgenti, regolabili elettricamente perfino negli appoggi laterali (optional).
Pregi: ha un comportamento equilibrato che le consente di essere efficace su ogni percorso, e l'ambiente è raffinato. L'impianto frenante è potente e infaticabile.
Difetti: i comandi sono complessi e non sempre facili da gestire. Per quanto riguarda le logiche di cambiata, in “manuale” il kick-down resta attivo e può creare problemi.