Il marchio Volvo e la definizione station wagon sono indissolubili da più di mezzo secolo. E la V90 rappresenta l’evoluzione pressoché perfetta di questo tipo di vettura nato, letteralmente, per caricare i bagagli di chi arrivava alla stazione di posta. Lunga quasi cinque metri (495 cm), offre abbondanza di spazio e confort come poche altre famigliari. Partiamo dai sedili, perché alla Volvo li sanno costruire con maestria rispettando l’ergonomia e la morfologia umana, senza particolari distinzioni di statura o corporatura: stanno tutti comodi sulla V90, una volta messo mano alle regolazioni. Sostegno e posizione ideali per avere tutto sotto controllo, visuale e principali comandi compresi. Anche i posti dietro sono tra i più comodi e spaziosi che si possano immaginare: con clima separato e forma perfetta dello schienale, c’è persino l’agio per accavallare le gambe. In mezzo, nelle versioni a trazione integrale, c’è un tunnel piuttosto alto e ingombrante per i piedi di un quinto passeggero. Il posto guida a prima vista sconcerta un po’, specialmente se venite dalle Volvo del passato, perché l’approccio alla realizzazione della plancia e dei vari comandi ha seguito una logica del tutto peculiare. Mettendo l’uomo al centro, la Volvo ha sviluppato l’interfaccia “Sensus”, introdotta con la Suv XC90. Il bagagliaio, inaspettatamente, è un punto critico della vettura: sebbene le finiture siano perfette, il vano non è smisurato come sulle Volvo di un tempo (il Centro Prove ha misurato 407 litri fino ai finestrini).
Come va. Nata per viaggiare, la V90 può contare sulla guida assistita (Pilot Assist), che per la Casa svedese è oramai uno standard. Utilizza sensori radar, telecamere e radar per mantenere velocità, corsia e distanza di sicurezza con una precisione ragguardevole, almeno qui dove la segnaletica orizzontale è perfetta e i limiti non cambiano ogni 100 metri. I motori, come su altri modelli della Casa, sono tutti due litri ibridi, con diversi livelli di potenza: B4 da 197 CV, B5 da 235 CV, T6 da 350 CV e T8 da 455 CV (le ultime due, plug-in). In ogni caso, non si tratta di auto giuste per le corse, persino nella versione più dotata di cavalleria, ma per macinare strada sì. In modo più che soddisfacente, e sempre nella massima sicurezza.
Pregi. Sicurezza di alto livello, come da tradizione della Casa. E l'implementazione della guida assistita è a uno stadio molto avanzato. Confort e qualità, seppur interpretati alla svedese, quindi senza esibizionismi, sono a cinque stelle. Un plauso particolare al posto di guida e ai sedili.
Difetti. Il bagagliaio, considerate le dimensioni dell’auto, potrebbe essere più grande e capiente, anche se la modularità è notevole.