In attesa della prima Alfa Romeo elettrica, in arrivo nel 2024, una storica del Biscione rivive con un cuore a batteria, dopo le affascinanti reinterpretazioni della Giulia GTA di Totem Automobili ed Emilia Auto: parliamo di una Alfasud, modello che proprio nel 2021 festeggia 50 anni. L’idea, in questo caso, non arriva dall’Italia, ma dall’Inghilterra, dove Sean Fosberry, un ingegnere aerospaziale, ha realizzato da solo la conversione elettrica della sua vecchia hatchback del 1977, per poi raccontare il progetto su un account Twitter a lei dedicato. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Già potenziata. Per la vettura, a dire il vero, non si tratta della prima elaborazione: acquistata nel 1994 da un amico che l’aveva utilizzata in Italia durante il tirocinio universitario, è stata in seguito sottoposta alla sostituzione del motore originale di 1.2 litri con il più performante 1.5, al quale Fosberry avrebbe infine aggiunto il kit carburatori della versione Quadrifoglio. Dopo un “letargo” di oltre 15 anni, dovuto alle numerose riparazioni a cui avrebbe dovuto essere sottoposta, l’auto è tornata in circolazione grazie al recente "restomod" elettrico.
Carrozzeria delicata. “Utilizzo l'Alfasud il più spesso possibile. Negli ultimi mesi ho percorso mille chilometri, ma non mi piace portarla fuori quando piove, per ovvie ragioni…”, ci spiega l’ingegnere di Winchester. Le ovvie ragioni cui fa riferimento riguardano gli annosi problemi di corrosione delle lamiere, forse il più grande difetto della celebre creatura di Giorgetto Giugiaro, tra le Alfa più vendute di sempre. Motivo per cui la carrozzeria di quest’esemplare è stata sottoposta a un completo restauro nel 2019, prima che Fosberry decidesse di avviare la riconversione elettrica dell’auto, costata 10 mila sterline (più o meno 11.700 euro al cambio attuale).

Più performante. La trasformazione, alla quale l’ingegnere si è dedicato nel tempo libero per 18 mesi, ha visto la sostituzione del boxer con un'unità elettrica Hyper 9 di NetGain, capace di erogare circa 148 CV, contro i 105 del suo ultimo motore a benzina. Ma è il valore di coppia di 200 Nm quello che più si discosta dal dato del benzina della Quadrifoglio, che si ferma a 133 Nm. Una spinta a corrente, tra l'altro, di gran lunga superiore a quella assicurata dal 1.2 con cui era stato prodotto questo esemplare. Il che dovrebbe tradursi in un sensibile incremento delle prestazioni della vettura, tenendo conto che la coppia massima garantita dall'unità a batteria è disponibile in modo praticamente istantaneo.
More #ElectricAlfasud NOISE! The spaceship sounds of the #Hyper9 #EV motor. pic.twitter.com/wr5Sl2T5tn
— ElectricAlfasud (@alfasud5m) June 15, 2021
Le complicazioni. Meraviglie della conversione a corrente, che tuttavia ancora non decolla, al contrario dell'offerta delle auto a batteria di nuova concezione. “Penso che ciò sia dovuto principalmente al costo e alla complessità del retrofit dei sistemi da installare in un veicolo più vecchio. Lo spazio e il packaging sull'Alfasud sono stati una sfida”, ci spiega Fosberry. “I veicoli elettrici di maggior successo oggi sono stati progettati sin dall'inizio per tale scopo, quindi tutte le componenti hanno il loro specifico alloggiamento”.
Batteria della Leaf. “L'auto” prosegue Fosberry “utilizza un pacco batterie della Nissan Leaf di prima generazione, che è abbastanza piccolo: lo posso ricaricare completamente in circa tre ore”. Per la precisione, la vettura è dotata di un caricatore Elcon TC da 6,6 kW, mentre gli accumulatori hanno una capacità di 24 kWh, con i quali si può percorrere una sessantina di miglia, cioè circa 100 chilometri. L’auto potrebbe coprire più strada con un "pieno" se non fosse dotata della trasmissione di un'Alfa 33 4x4 del 1994, il che la rende un’elettrica integrale. Per questo, Fosberry starebbe pensando di adottare la batteria da 40 kWh della Leaf di seconda generazione, con gli stessi ingombri di quella già presente sull’auto.
L’amore per le elettriche. Proprio una Leaf è la Bev che l’ingegnere guida dal 2013. “All’epoca la comprai perché era l’unica soluzione a buon mercato per me”, ci spiega. “Ma ho avuto anche una Tesla Model 3 negli ultimi due anni”. E quando gli chiediamo un parere sul presente del marchio Alfa Romeo, preferisce non sbilanciarsi: “Come altri produttori di auto, oggi è solo un nome”, commenta, pur lasciandosi scappare un “finalmente!” nell’apprendere da noi che anche la Casa di Arese, come ricordato in apertura, avrà il suo modello a batterie. In fondo, Fosberry non è poi così indifferente al marchio milanese: prima di quella acquistata dal suo amico nel 1994, aveva già posseduto un’altra Alfasud. E, a quanto pare, la tentazione di avere tra le mani un modello per il mercato italiano era troppo forte per lasciarsi sfuggire l’esemplare. Nonostante avesse la guida a sinistra.
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