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Nuovo Quattroruote
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Il numero di marzo di Quattroruote, in edicola dal 2 marzo e già disponibile in Digital Edition, dedica la copertina alla terza generazione della Peugeot 3008: abbiamo guidato la versione elettrica della francese, ovvero la e-3008, e vi raccontiamo quali sono le nostre impressioni. Le prove su strada sono invece dedicate alla terza serie della Mini Countryman, con il suo rivoluzionario schermo Oled rotondo, e alla MG4, hatchback elettrica cinese che potrà beneficiare degli incentivi 2024, ormai in dirittura d’arrivo. E proprio ai nuovi contributi statali è riservata un’ampia panoramica nella quale analizziamo i modelli più venduti - Bev, Phev e termici - tra quelli che potranno accedere ai bonus, con i numeri delle nostre prove su strada (per maggiori informazioni, leggere qui). Ricco il menu dell’Attualità, che offre, tra l’altro, un focus sulle fabbriche italiane del gruppo Stellantis, per capire se davvero sarà possibile riuscire ad arrivare al target di 1 milione di auto prodotte all’anno in Italia, un’inchiesta sugli incassi che gli autovelox garantiscono ai Comuni e un’analisi sulla rete di ricarica per le elettriche, che continua a essere piena di falle. Le Anteprime, le nostre anticipazioni sui modelli del futuro, hanno invece come protagonisti il restyling della Tesla Model Y e la BMW iX3, mentre i servizi di punta delle Autonotizie riguardano la nuova Lancia Ypsilon e un reportage da Shenzhen, sede dell’emergente BYD. Da questo numero il giornale ospita poi una nuova sezione dedicata all’elettrificazione, alla sostenibilità e all’economia circolare: Volt.

Speciale Incentivi

Anche se non ci sono certezze sulla data in cui entrerà in vigore (si potrebbe dover aspettare fino ad aprile inoltrato), la riforma degli incentivi 2024 è in dirittura d’arrivo. Perciò nel nuovo numero potete trovare un ampio speciale dedicato ai modelli che potranno beneficiare dei nuovi contributi statali. Le fasce in cui sono suddivise le auto incentivabili saranno sempre tre, legate alla quantità di emissioni di anidride carbonica. Per i modelli della fascia 0-20 g/km di CO2, riservata quasi esclusivamente alle elettriche (con l’eccezione di qualche rara ibrida plug-in), ci sarà a disposizione un contributo massimo di 11.000 euro (ma si arriva a 13.750 euro per chi ha un Isee minore di 30.000 euro) alle persone fisiche e giuridiche, in presenza di una rottamazione di una Euro 0, 1 o 2, purché la vettura acquistata abbia un prezzo di listino non superiore a 42.700 euro. Quelli della fascia 21-60 g/km di CO2, popolata principalmente dalle ibride ricaricabili, potranno usufruire di un bonus massimo di 8.000 euro (10.000 per chi ha un Isee minore di 30.000 euro) alle persone fisiche e giuridiche, anche qui in presenza di una rottamazione di una Euro 0, 1 o 2, purché la vettura comprata abbia un prezzo di listino non superiore a 54.900 euro. Infine, le auto della fascia 61-135 g/km di CO2, e qui vi sono anche molte termiche pure, diesel comprese, godranno di un bonus massimo di 3.000 euro per le sole persone fisiche, in presenza di una rottamazione di una Euro 0, 1 o 2, purché la vettura acquistata abbia un prezzo di listino non superiore a 42.700 euro; in questo caso, la rottamazione di un modello fino a Euro 4 è obbligatoria e non vi sono maggiorazioni sulla base dell’Isee. Ma passiamo ai modelli incentivabili. Nel nostro speciale ci siamo focalizzati su quelli più venduti in ognuna delle tre fasce, corredandoli con i numeri del Centro prove relativi alle prestazioni: dall’accelerazione alla frenata, dai consumi ai - per le Bev - tempi di ricarica. Sono le elettriche Renault Mégane E-Tech (qui la nostra guida all’acquisto), Tesla Model Y, Fiat Nuova 500, Smart fortwo, Dacia Spring, Volkswagen ID.3 e BYD Dolphin per la fascia 0-20; le versioni ibride plug-in di Cupra Formentor (qui la nostra guida all’acquisto), Jeep Renegade e Compass, Audi A3 Sportback e Q3 Sportback (qui la nostra guida all'acquisto), Alfa Romeo Tonale e MG EHS (che è solo ibrida ricaricabile) per la fascia 21-60; le ibride Dacia Jogger (qui la nostra guida all’acquisto), Fiat Panda e 500, Lancia Ypsilon e Toyota Yaris Cross, la benzina/Gpl Dacia Sandero e la diesel Volkswagen T-Roc per la fascia 61-135. Lo speciale è poi corredato di un focus sui più interessanti modelli in arrivo nei prossimi mesi (e alcuni già ordinabili), che potranno godere degli incentivi: dalla Citroën ë-C3 alla Mini Cooper EV, dalla Toyota C-HR Phev alla Dacia Duster, dalla Fiat 600 Hybrid alla Volkswagen T-Cross.

Prova Speciale nuova Mini Contryman

È più matura, cresce in lunghezza tanto da salire di un gradino (ora è una Suv di segmento C), ma ha sempre voglia di distinguersi con originalità. La Mini Countryman atto terzo lo fa attraverso dettagli unici; qualche esempio? Lo schermo dell’infotainment rotondo, prima assoluta nell’automotive, per onorare la tradizione ma senza scadere nella banalità, poiché sotto questo Oled da 240 mm di diametro gira un sistema davvero ben architettato e facile da usare. Ancora, le finiture: il tessuto che riveste l’intera plancia e i pannelli portiera dona un tocco di ricercatezza a tutto l’ambiente; ed è di tessuto - qui il colpo di genio - anche l’elemento che funge da razza centrale della corona dello sterzo. Noblesse oblige. Insomma, questa nuova Mini convince sotto tutti i punti di vista. Dallo spazio a bordo, che non segna grandi passi avanti rispetto a prima (tranne il baule, che aumenta di 100 litri) ma continua a offrire grande versatilità grazie ai sedili posteriori scorrevoli e reclinabili, fino alle doti stradali. Qui in versione termica (per la prima volta, c’è anche la full electric), grazie al 3 cilindri 1.5 mild hybrid da 170 cavalli unisce brillantezza ed efficienza; e il telaio si giostra bene fra confort e agilità. Insomma, un bel prodotto.

MG4

La notizia più invitante è nel listino. Perché la MG4, nella configurazione monomotore (204 cavalli e batteria da 61,7 kWh netti) parte da una base di 30.790 euro. Facendo due conti, sfruttando gli incentivi si può beneficiare di uno sconto fino a 13.750 euro (con Isee inferiore ai 30 mila), a patto di rottamare una macchina Euro 0, 1 e 2. Nel caso della nostra prova, l’allestimento è il ricco Luxury (36.790) ma, nonostante questo, la MG4 rimane una delle elettriche più abbordabili sulla piazza. E pure piuttosto efficiente: secondo i dati del Centro prove, la percorrenza media è pari a 5,2 km/kWh, mentre l’autonomia si attesta a ben 477 chilometri in città e 430 in statale. Alle colonnine Hpc, bastano una ventina di minuti per il classico "20-80%". Dal punto di vista squisitamente dinamico, la MG4 non ha mostrato difficoltà di sorta. Anzi, si è rivelata globalmente piacevole; fra l’altro, nonostante un’avvertibile tendenza sovrasterzante, ha superato senza grossi problemi le manovre d’emergenza che simuliamo in pista. L’abitacolo è spazioso per le persone (meno per i bagagli), mentre il sistema multimediale è piuttosto basico per ciò che riguarda le funzioni e un po’ lento a rispondere ai comandi impartiti con il dito.

Passato Prossimo: Toyota Prius, l'ibrido di ieri e di oggi

Toyota Prius. Venticinque anni fa circa, avevamo il futuro davanti agli occhi ma non ce ne siamo accorti. Nel 2000, quando la prima generazione della Prius è arrivata in redazione a Quattroruote per la prima prova su strada, in pochi avrebbero scommesso che quella anonima, ancorché bruttina, berlina giapponese avrebbe fatto da apripista per tutte le future Toyota. Sotto quelle forme poco sexy si celava infatti un powertrain full hybrid già capace di ridurre in maniera considerevole le emissioni (percorreva 20 km/litro reali in città), il cui schema tecnico, via via rivisto e corretto, è arrivato fino ai giorni nostri. In quest’ultimo episodio di Passato prossimo ripercorriamo quindi la genesi della ibrida più famosa - e diffusa - al mondo, attraverso un esclusivo faccia a faccia fra la XW10, la prima generazione, e la sua più recente evoluzione, la quinta serie che ora punta in alto. Non si era mai vista infatti una Prius così accattivante in termini di design, nonché prestazionale grazie alla più recente release del sistema ibrido (qui soltanto plug-in), che ora mette sul piatto 223 cavalli. Della serie che ora va anche forte, ma continua a consumare pochissimo.

I segreti dell'elettrico: frenata rigenerativa (Prova Speciale)

Frenata rigenerativa: il test. Che le elettriche abbiano la capacità di recuperare energia quando rallentano, è un fatto assodato e recepito da tutti. C’è chi, però, fa ancora confusione sull’effettiva quantità di kWh che vengono rigenerati, arrivando a immaginare, per esempio, che l’energia spesa in salita venga riguadagnata del tutto nella successiva discesa, che sarebbe l’equivalente del moto perpetuo. Per fare nuovamente chiarezza in materia, abbiamo preso tre elettriche di stazza diversa (Jeep Avenger, BYD Seal e Audi Q8) e le abbiamo sottoposte a una serie di prove, per verificare l’esatto quantitativo di kWh rigenerati nelle fasi di rilascio e frenata e per capire se, fra un’auto e l’altra, ci sono differenze di rilievo. Siamo andati prima in montagna, affrontando quasi venti chilometri di discesa, ma poi ci siamo affidati anche alla scienza e alla ripetibilità della nostra pista di Vairano, con cicli di consumo urbano e le cosiddette rampe, ossia accelerazioni e decelerazioni costanti ripetute più volte.

Primo Contatto Peugeot 3008

A giudicare dal nostro primo contatto, è il confort il più grande atout della Peugeot e-3008, ovvero la versione elettrica – ce n’è anche una ibrida – della sport utility del Leone. Che in questa edizione numero tre utilizza una piattaforma inedita (quella Stla medium che diverrà l’ossatura centrale della gamma Stellantis), cresce di dimensioni (+ 9 cm in lunghezza, +5 nel passo, +6 in larghezza), fa il pieno di tecnologia e, soprattutto, si trasforma in una Suv-coupé. Sempre dalla Francia, ecco l’elettrica Alpine A290, o meglio il suo prototipo che abbiamo guidato in Lapponia: una piccola bomba grintosa e ben bilanciata. Infine, il restyling di un modello molto popolare come la Toyota Yaris: anche qui si devono registrare importanti passi avanti sotto il profilo tecnologico, in questo caso a favore d’infotainment e sicurezza, che vanno ad aggiungersi al nuovo motore da 131 cavalli, più brillante del precedente grazie al consistente aumento di coppia.

Anteprime e Autonotizie

Non era mai successo che un’auto elettrica fosse la più venduta al mondo: un tabù caduto nel 2023 con la clamorosa conquista del primato da parte della Tesla Model Y. Risulta quindi particolarmente interessante vedere come sarà il suo imminente restyling, di cui siamo in grado di anticiparvi forme e contenuti. Così come possiamo svelarvi in anteprima le linee della futura BMW iX3, che romperà con il passato, tanto nel design quanto nelle prestazioni. L’apertura delle Autonotizie è invece dedicata alla Lancia Ypsilon, di cui ora si può finalmente mostrare ogni particolare: con questa quinta serie, la torinese gioca la carta dei materiali ricercati e del design sofisticato. Con un obiettivo: riportare il marchio ai fasti del passato. Per l’occasione abbiamo anche intervistato il ceo Luca Napolitano, che ci ha dato qualche anticipazione sulla preannunciata versione HF del modello (per maggiori informazioni, leggere qui). Tutto da leggere è poi il nostro reportage da Shenzhen, capitale tecnologica della Cina e città natale del fenomeno BYD, divenuta sia il brand più venduto nell’ex Celeste Impero sia quello che – nel quarto trimestre del 2023 – ha commercializzato più elettriche a livello globale, con un doppio sorpasso ai danni, rispettivamente, di Volkswagen e Tesla. Infine, vi presentiamo la nuova Renault R5, che torna in veste elettrica (con un listino sotto i 25 mila euro) a più di mezzo secolo dall’apparizione dell’iconica progenitrice, e l’ultima versione della Dacia Spring, che mette in campo un profondo aggiornamento di metà carriera.

Attualità

Si riuscirà davvero ad arrivare al milione di auto prodotte all’anno in Italia, evocato dal governo Meloni? Tutto dipende, ovviamente, da quale destino avranno le fabbriche del gruppo Stellantis. Abbiamo provato a vedere come si potrebbe provare a centrare l’obiettivo tra politiche industriali (latitanti) e un piano (segreto) per Pomigliano (qui trovate un riassunto dell’articolo). Un altro argomento caldo è quello dell’infrastruttura elettrica: nel nostro Paese i punti di ricarica sono ormai più di 50 mila, ma c’è poco da festeggiare perché la rete è ancora piena di falle. La realtà è fatta di colonnine isolate e installate un po’ a caso e a macchia di leopardo, senza una regia nazionale. Se non si cambierà approccio, c’è il serio rischio d’impiegare male anche i consistenti fondi del Pnrr: e sarebbe un disastro. “Il tesoro dei sindaci” è invece il titolo dell’articolo dedicato al fenomeno autovelox, ossia all’utilizzo disinvolto dei controlli sui limiti di velocità a opera dei Comuni, che consente in molti casi agli stessi di registrare incassi record (il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha però preannunciato una stretta su questo modus operandi): i numeri sono impressionanti (qui trovate un riassunto dell’articolo). C’è poi un focus sui fronti caldi dell’automotive: le zone del pianeta, dallo Yemen al Cile, a Taiwan, che per un motivo o per l’altro potrebbero provocare problemi per l’approvvigionamento delle materie prime fondamentali per il settore. Infine, l’undicesima puntata della nostra serie sulle dinastie dell’auto, nella quale incontriamo i discendenti dei più grandi nomi dei costruttori per raccoglierne aneddoti, impressioni e indiscrezioni. Questa volta i protagonisti sono Monica Ollfors Gabrielsson ed Henrik Larson, ovvero i nipoti, rispettivamente, di Assar Gabrielsson e Gustaf Larson, i due soci fondatori della Volvo. Gli iniziatori di una saga fatta di coraggio imprenditoriale, sobrietà nordica e affetti familiari.

Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).

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