"In un futuro non troppo lontano, il diesel vedrà una ripresa perché gli automobilisti si renderanno conto che si tratta di motorizzazioni molto efficienti", ha dichiarato al Salone di Ginevra l'amministratore delegato del gruppo Volkswagen Matthias Müller. "Se si raggiunge la consapevolezza che i diesel moderni sono ecologici, non ci sarà nessun motivo per non scegliere questo tipo di alimentazione". Nel corso degli ultimi mesi diversi produttori hanno annunciato di voler abbandonare i motori a gasolio per gli elevati costi di sviluppo e, in buona parte, anche per le conseguenze del dieselgate. In questo contesto, le dichiarazioni del numero uno di Wolfsburg sembrano ridare speranza a una tecnologia data, forse troppo presto, per spacciata.
Serve per ridurre CO2. Lo scandalo ha creato le basi per una campagna anti-diesel che ha portato numerose municipalità europee a vietare la circolazione delle auto a gasolio nei centri cittadini e diversi governi a pianificare il graduale abbandono dei motori a combustione interna. Non solo. Le vendite di queste vetture sono in calo in tutta Europa (-8% nel 2017, secondo i dati di Jato Dynamics) con la sola eccezione dell’Italia. In Germania, patria dell'inventore dei diesel, il peso delle motorizzazioni a gasolio è passato dal 50% al 30% rispetto al settembre del 2015. Tuttavia sono in molti a chiedere di non criminalizzare questa tecnologia, necessaria per soddisfare le sempre più severe normative ambientali, almeno fino a quando le elettriche non diventeranno più efficienti e redditizie. "Abbiamo bisogno del diesel per raggiungere gli obiettivi di CO2", ha dichiarato Herbert Diess, responsabile del marchio Volkswagen, dopo aver presentato la concept car elettrica I.D. Vizzion. Müller ha rincarato la dose proprio in merito agli obiettivi fissati dall'Unione Europea sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, che obbligheranno le Case a scendere dai 118 g/km del 2016 a 95 grammi entro il 2021. "Le regole dell'Unione Europea in relazione alla protezione del clima e agli obiettivi di emissione di CO2 sono così impegnative che i governi non possono fare a meno del diesel", ha affermato il numero uno della Volkswagen. "Stiamo facendo di tutto per rispettarle, ma se c'è meno gasolio arrivare all'obiettivo diventa più difficile".
Anche Ford vede un futuro. Da Ginevra stanno comunque arrivando altre dichiarazioni a difesa dei motori a gasolio. La Ford, per esempio, continua a sostenerli ma con alcuni distinguo legati soprattutto alle sempre più severe normative sulle emissioni. "Continuiamo a vedere un futuro per il diesel, anche se su alcuni veicoli più piccoli credo che scomparirà progressivamente", ha affermato Steven Armstrong, numero uno della divisione europea della Casa americana. "Dobbiamo lavorare sodo per ottenere la fiducia dei consumatori in modo da assicurarci che credano nel messaggio" che i nuovi diesel siano puliti.
Cauto anche il gruppo FCA. E lo stesso Marchionne è stato molto cauto rispetto alle voci che nelle scorse settimane davano i motori a gasolio fuori dalla gamma entro il 2022. "Ridurremo la dipendenza dal gasolio" ha detto il manager, precisando, però, che a decidere sarà comunque il mercato.
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