La Mazda e la Suzuki hanno segnalato al ministero dei Trasporti giapponese di aver riscontrato alcune irregolarità durante lo svolgimento dei propri test interni sui consumi di carburante e sulle emissioni di alcune automobili. La manipolazione dei dati, secondo quanto riportato dal Nikkei, riguarderebbe i collaudi effettuati a campione unicamente sulle vetture commercializzate in Giappone e coinvolgerebbe anche un numero esiguo di veicoli (solo sette) prodotti dalla Yamaha.
Ultimo episodio di una lunga serie. Al termine delle indagini interne condotte a seguito dello scandalo Mitsubishi, con relative multe milionarie, e imposte dal ministero dei Trasporti dopo le irregolarità riscontrate nei test della Nissan e della Subaru, le Case nipponiche hanno scoperto di aver effettuato dei collaudi impropri su alcune vetture. Per il momento, tuttavia, la Mazda e la Suzuki hanno solo confermato di aver presentato alle autorità dei rapporti riguardanti l'irregolare svolgimento dei test, senza fornire informazioni ulteriori. Questo episodio è solo l'ultimo di una lunga serie: negli scorsi mesi l'industria automobilistica giapponese è stata al centro di una crescente ondata di irregolarità e falsificazioni che, oltre alle Case automobilistiche, ha coinvolto anche fornitori, come la Kobe Steel, la Toray e la Mitsubishi Materials.
Collaudi non conformi. I test irregolari sarebbero stati effettuati su alcuni esemplari selezionati durante i processi di controllo qualità in condizioni di collaudo non conformi alle imposizioni legislative. La Mazda avrebbe rilevato incongruenze su 72 automobili delle 1.875 testate dal 2014 a oggi, mentre per la Suzuki la situazione è ben più grave: quasi la metà (6.401 unità) delle 12.819 vetture collaudate dal 2014 presenterebbe infatti delle certificazioni errate.
Problemi solo nel ciclo JC08. In una nota rilasciata dalla Mazda, la Casa spiega come gli errori rilevati non abbiano alcun effetto sulle emissioni e sull'efficienza di marcia delle proprie vetture. I problemi si sarebbero riscontrati unicamente nei test del ciclo JC08 e sarebbero stati causati dall'errata impostazione dei sistemi di misura, non programmati per invalidare automaticamente i risultati nel caso si verifichi un errore di tracciabilità della velocità, lasciando la determinazione delle incongruenze direttamente ai singoli ispettori. Per evitare che i problemi possano presentarsi nuovamente, l'azienda di Hiroshima ha aggiornato i sistemi di collaudo e ha aumentato il numero di tecnici addetti all'ispezione dei dati.
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