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Industria e Finanza

Gruppo PSA
I cinesi pronti a uscire dall'azionariato

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La società automobilistica cinese Dongfeng Motor sta valutando tutte le opzioni a sua disposizione per valorizzare la partecipazione detenuta nel capitale del gruppo francese PSA. Tra le opzioni, secondo quanto riferito dall'agenzia Bloomberg, figura anche la possibilità che la quota, attualmente dal valore di 2,2 miliardi di euro, venga integralmente venduta.

Le opzioni sul tavolo. Nello specifico, sempre stando alle indiscrezioni dell'agenzia stampa americana, la Dongfeng avrebbe intrattenuto nelle ultime settimane incontri con società di consulenza per verificare le migliori modalità per vendere, parzialmente o integralmente, la partecipazione. Per l'eventuale cessione sarebbero state discusse varie alternative, tra cui la dismissione diretta sul mercato oppure l'emissione di prestiti obbligazionari garantiti dalle azioni PSA. Qualsiasi operazione, comunque, avverrebbe con il benestare e il coordinamento dei francesi. La Dongfeng, in caso di via libera, avrebbe intenzione di mantenere buoni rapporti con la PSA anche alla luce delle joint venture produttive cinesi attualmente operative. Del resto, riferisce ancora l'agenzia di stampa, va tenuto conto come l'intera operazione si trovi in una fase del tutto preliminare e non ci siano state per il momento deliberazioni in merito. Ecco perché la Bloomberg si spinge ad affermare che non vi è alcuna certezza sulla realizzazione di un'operazione del genere. 

La questione del consolidamento. Tra l'altro la Dongfeng starebbe valutando anche se mantenere una parte della quota detenuta nel conglomerato titolare dei marchi Citroën, Peugeot, DS, Opel e Vauxhall per beneficiare di un possibile coinvolgimento nel consolidamento del settore automobilistico globale. Negli ultimi due anni il gruppo PSA si è detto disponibile a valutare qualsiasi opportunità tra alleanze e acquisizioni pur di rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento sul mercato, diversificare la presenza geografica e quindi incrementare le proprie dimensioni. Si inseriscono in questo contesto le voci su un interesse per l'acquisto della Jaguar Land Rover o la disponibilità per un'alleanza produttiva con un altro grande produttore. A tal proposito si è vociferato più volte di trattative per un ampliamento della collaborazione con il gruppo FCA con la possibile estensione degli attuali accordi nei mezzi commerciali ai veicoli elettrici per non parlare della disponibilità espressa dalla famiglia Peugeot a valutare anche una fusione o comunque un'operazione straordinaria tra i due costruttori.  

Azionisti dal 2014. E proprio un'operazione straordinaria, se non storica, ha portato la Dongfeng a diventare uno dei maggiori azionisti del gruppo PSA. Nel 2014 i cinesi hanno partecipato a un aumento di capitale da tre miliardi di euro, reso necessario dalla difficile situazione finanziaria del conglomerato allora controllato dalla famiglia Peugeot. Da allora la Dongfeng ha affiancato lo Stato francese e la stessa famiglia originaria di Sochaux con identiche quote azionarie e sostenuto il piano di turnaround portato avanti da Tavares sin dal suo insediamento come amministratore delegato sempre nel 2014, nonché l’importante acquisizione della Opel nel 2017. Tra l'altro il manager di origini portoghesi ha affermato lo scorso ottobre come non vi fosse alcun segnale di cambiamento nei rapporti con i soci cinesi. Tuttavia qualche modifica potrebbe anche aver luogo nel caso si concretizzassero le indiscrezioni della Bloomberg, che, va detto, non hanno comunque trovato conferme tra le parti in causa.  

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