La prima versione assomigliava all'Audi A3 e risultò convincente per le sue qualità tedesche (era tra le prime Skoda con componenti e motori Volkswagen). Ora, con la seconda generazione, la Fabia punta a uno stile più glamour (offrendo tra gli optional persino il tetto bianco come la Mini), ma rimane una sobria compatta, di buona sostanza, con più spazio nell'abitacolo e nel bagagliaio.

Salendo a bordo, si ritrova la plancia ergonomica e ben fatta della Roomster, un ambiente che sa molto di Volkswagen: la qualità dei materiali e la cura costruttiva sono buoni, mentre piccole migliorie hanno eliminato i difetti della prima versione. Le manopole del climatizzatore, per esempio, sono state portate in cima alla console, le plastiche sono più morbide e la vista d'insieme è molto ordinata e piacevole.

La versione Sport ha di serie il volante a tre razze di pelle. Il posto guida si regola bene, mentre il divanetto posteriore non ha lo schienale regolabile e non scorre, ma lo spazio per le gambe è sufficiente. Il bagagliaio è cresciuto parecchio: dai 261 litri della prima versione ai 302 della nuova, che la mettono ai vertici della categoria.

Quello che non convince del tutto della nuova Fabia è la scelta dei turbodiesel. Il 1.4 TDI da 80 CV è il vecchio tre cilindri a iniezione diretta con iniettori-pompa che equipaggia tutte le "piccole" del gruppo VW, ma che è rimasto un po' indietro. Le prestazioni sono ancora abbastanza buone, come i consumi, però è un motore dalla limitata gamma di utilizzo, un po' ruvido e rumoroso ai bassi regimi.

La Fabia 1.4 TDI, in ogni caso, è una vettura gradevole da guidare, anche grazie all'ottimo cambio, con cinque marce ben rapportate tra di loro, dagli innesti sempre facili e precisi. La versione Sport ha un assetto quasi più da Mini che da piccola Skoda, con pneumatici ribassati 205/45 su cerchi di lega da 16 pollici, ma nonostante ciò se la cava piuttosto bene anche sul tracciato del confort, dove riesce ad attutire persino i colpi più duri ricevuti su gradini e caditoie.

La sportività dell'assetto non dà grandi risultati in pista, dove la Fabia si dimostra una compatta sincera e dal comportamento corretto anche nelle manovre d'emergenza, ma non particolarmente rapida e brillante: nei riallineamenti ha sempre bisogno di una manovra di correzione e alla minima perdita di aderenza (comunque al limite e sempre progressive) si verificano interventi dell'Esp (di serie) un po' bruschi.

Un'ultima considerazione: ci sarebbe piaciuto un prezzo più competitivo. Alla fine, una Fabia costa come una Clio o una Punto.