Piccola offroad senza paura
Con la Fiat Panda Cross ci si arrampica ovunque. D'altra parte, se lo si può già fare con la sua sorellina 4x4, che è meno attrezzata, figuratevi dove si può arrivare con questa. L'importante, più che altro, è non arrampicarsi sugli specchi per decidere di acquistarla: a dispetto delle sue qualità specialistiche, infatti, è lecito innamorarsi della Cross anche solo per il suo aspetto, e utilizzarla esattamente come una delle mille Suv parcheggiate lungo i marciapiedi delle nostre città. Rispetto alle quali non c'è peraltro molto da risparmiare, visto che i listini partono attorno ai 20.000 euro. Non sono esattamente pochi, visto che con gli stessi soldi si può immaginare di mettersi nel box una Nissan Qashqai.
Controllo del terreno. Oltretutto, è quasi il doppio del prezzo base di una Panda: una differenza corposissima, dietro la quale, però, non si nascondono soltanto diversità meccaniche. Lo sforzo di rendere la Cross qualcosa di peculiare è evidente anche nello stile: i colori della plancia, i rivestimenti dei sedili e dei fianchetti porta regalano all'abitacolo una bella sensazione di accuratezza, anche se poi l'unica vera differenza troneggia in mezzo ai sedili: si tratta della manopola del Terrain control. Semplificandolo, riprende il concetto del Terrain response inventato una decina d'anni fa dalla Land Rover. A seconda delle situazioni, si può scegliere tra tre settaggi: Auto, con il quale le ruote posteriori ricevono trazione solo quando c'è reale bisogno; Off-road, che mantiene costantemente inserita la trazione integrale (fino a una velocità massima di 50 km/h); Hill descent control, che (fino a 25 orari) mantiene costante la velocità in discesa. Nella vita di tutt'i giorni, basta lasciare la manopola in Auto per avere tutto quello che serve e godersi gli aspetti più conviviali e quotidiani della più speciale tra le Panda, rialzata di 9 millimetri rispetto alla 4x4 classica. Un centimetro scarso può sembrare un'inezia, e invece no: lo si avverte in maniera abbastanza netta fin dai primi metri di guida. Per festeggiare la Cross, anche il Twin-Air si presenta in grande spolvero, portando in dote cinque cavalli più del passato, per un totale di 90. Uniti alla compattezza del corpo vettura, regalano alla vettura una gradevolissima briosità. A differenza della versione 1.3 Multijet, dotata di (appena) cinque marce, qui il cambio prevede sei rapporti. Ciò permette di avere una prima che somiglia molto a un primino, e una sesta abbastanza lunga da consentire un sereno utilizzo autostradale. Certo, visti i corposi consumi a velocità costante, si sarebbe potuto chiedere qualcosa in più, ma tutto sommato non siamo lontani dalla sorella turbodiesel. La quale, con cinque sole marce, mette in chiaro fin dal principio di non amare i lunghi viaggi ad andatura autostradale.
Alta sulle ruote. Le coperture M+S e il baricentro alto non sono ottimi presupposti per ottenere qualità di guida memorabili: è lo scotto da pagare per tenere alto quell'onore fuoristradistico che da sempre contraddistingue le versioni integrali della Panda, e che qui raggiunge una delle sue vette. In effetti, quand'è sull'asfalto, la Cross frena un pochino lunga e non ama dare confidenza a guidatori dalle velleità sportive. A loro risponde subito con massicce dosi di rollio e con uno sterzo che non sempre lascia intendere alla perfezione quello che accade alle ruote. Per calmare gli animi dei più insistenti c'è sempre pronto un bel sottosterzo. Tutti segnali dispensati con largo anticipo. E poi, non è lì che si deve cercare il senso di un'auto che, passo dopo passo, si è trasformata in una sport utility con qualche venatura specialistica. Oltretutto ci sono mille altri motivi per i quali si può sceglierla: si può persino considerarla una semplice citycar, un po' come se fosse il tender di una Range Rover.
In sintesi. Ogni volta che la Panda s'attrezza di tutto punto, viene fuori qualcosa di speciale. E la Cross è l'ennesima conferma: migliorano le qualità oggettive, se ne giova la personalità e va a finire che, per innamorarsi di una Panda come questa, non c'è bisogno di essere patiti dell'off-road. La Cross è simpatica, divertente e ci mette niente a trasformarsi in una mini Suv da asfalto. Se invece il deserto l'hai fatto davvero, diventa in un attimo l'auto che t'invoglia a cercare i limiti in fuoristrada. In ogni caso, per tutti, resta la questioncella del listino: speciale, specialissima, rimane comunque una Panda e, per quanto si possa pendere dalla sua parte, decidere di spendere 20.000 euro (di puro listino, al netto degli accessori) non è proprio immediato.
Alessio Viola
Pregi e difetti

Pregi
Versatilità. Una qualità che non le ha mai fatto difetto, ma che sulla Cross è portata a un livello ancora più alto.
Fuoristrada. Si è mostrata molto agile e disinvolta. Grande arrampicatrice, non teme i percorsi sconnessi.
Difetti
Frenata. Spazi d'arresto un po' lunghi, dovuti soprattutto alle particolarità della gommatura.
Bagagliaio. Duecento litri e poco più. ci si aiuta ribaltando lo schienale, per altro frazionabile solo a pagamento.
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