Derivata dalla concept Mission E, la Taycan è il primo modello a emissioni zero della Casa di Stoccarda. L'abitacolo è futuristico, a cominciare dal display Oled della strumentazione, sottilissimo, ricurvo, con alcune funzioni touch e un design che richiama la classica strumentazione Porsche a cinque strumenti circolari e che il guidatore può impostare secondo quattro grafiche (Classic, Map, Full Map e Pure). Nella console centrale è presente lo schermo da 10,9 pollici dell'infotainment, che può essere abbinato a un secondo display gemello sulla destra, dedicato al passeggero, per la navigazione o l'intrattenimento. Nella sezione più bassa della console troviamo uno schermo da 8,4 pollici con feedback aptico, come quello adottato sugli ultimi modelli dell'Audi: da qui si controlla la climatizzazione, ma è anche possibile comandare altre funzioni secondarie. Per le vetture dotate di climatizzatore quadrizona, infine, è previsto anche un ulteriore mnitor da 5,9" con feedback aptico per i passeggeri posteriori. A proposito di climatizzazione: le bocchette di areazione sono automatizzate, con i flussi gestiti dall'elettronica di bordo. Non manca il supporto dell’assistente vocale intelligente, compatibile con lo standard Apple CarPlay, mentre è ancora una volta assente, Android Auto. La POrsche Taycan è almentata da una batteria da 93,4 kWh, con consumi dichiarati compresi fra i 24,5 e i 25,7 kWh/100 km nel ciclo Wltp, per un'autonomia complessiva attorno ai 400 km. È l’unica elettrica al mondo a poter sfruttare appieno la potenza delle colonnine Ionity, grazie alla ricarica a 800 Volt e 270 kW; ciò consente, per esempio, di ripristinare 100 km di autonomia in cinque minuti, oppure di passare da 5 all’80% di batteria in soli 22 minuti e mezzo. Con una colonnina fast da 50 kW i tempi salgono a 1 ora e 23 minuti (5-80% di batteria), mentre con la carica a corrente alternata servono nove ore per un pieno. Per la variante 4S sono previste batterie Performance da 72,9 kWh e Performance Plus da 93,4 kWh, che garantiscono, rispettivamente, 530 e 571 CV. Identiche le prestazioni dichiarate: brucia lo 0-100 km/h in quattro secondi netti e tocca i 250 km/h di velocità massima autolimitata. Cambia, invece, l'autonomia omologata, pari a 407 e 463 km nel ciclo Wltp, e si hanno livelli di ricarica diversi in base agli accumulatori: fino a 225 kW per la variante Performance, fino a 270 kW per le Performance Plus. Confermata, anche per la Taycan 4S, la presenza della trazione integrale e del cambio a due rapporti, ma il propulsore dell'asse posteriore adotta elementi specifici che riducono dimensioni e peso rispetto alle versioni Turbo e Turbo S. Le sospensioni pneumatiche rimangono di serie, mentre l'impianto frenante con pinze anteriori a sei pistoncini verniciate di rosso e dischi da 360 mm è specifico. Il recupero dell'energia in frenata consente di ottenere una decelerazione massima di 0,39 g e fino a 265 kWh di energia. Cinque le modalità di guida: Range, Normal, Sport, Sport Plus e Individual.
Come va: prestazioni da sportiva di razza, con una partenza da fermo (con la Turbo S da 761 cavalli) fulminea: lo stacco iniziale è brutale anche grazie ai 1.050 Nm. Uno dei segreti della Taycan è la trasmissione a due velocità, con il primo rapporto che le consente accelerazioni brucianti (0-100 in 2,8 secondi, come la 911 GT2 RS, e 0-200 km/h in 9,8 secondi) e il secondo per allungare fino a 260 orari. Lo sterzo è preciso e prodigo d’informazioni, il pedale del freno solido e modulabile e il comparto telaistico di altissimo livello, capace di regalare un confort degno di una berlina di questa classe, ma che può trasformarsi, ruotando il pomello al volante su Sport Plus, in un handling degno di Porsche con la P maiuscola. Nonostante siano 23 quintali che gravano sulle sue spalle, non si ha mai la sensazione di avere a che fare con una vettura impacciata. Merito del baricentro basso e delle sane doti telaistiche.