Erede di una vera station qual era la V50, la Volvo V40 si avvicina molto a una compatta pur conservando una linea allungata, che nelle linee ricorda la coupé C30. Anche dalla V60 riprende una certa vocazione "familiare" pur con una trentina di centimetri in meno, per un totale di 4 metri e 37. Il design è di forte impatto, in particolare in coda, contraddistinta da un originale taglio dei gruppi ottici. L’atmosfera è la stessa di sempre, quella delle ultime svedesi, un po’ freddina, ma capace di mettere a proprio agio. Il posto di guida è molto comodo sia per l'ergonomia sia per le molteplici regolazioni disponibili. Peccato solo che la console centrale, sottile e col bordo di metallo, dopo un po’ risulti scomoda per il ginocchio destro, se si ha l’abitudine di appoggiarlo durante la guida. Nel complesso l'abitacolo risulta ben fatto, da vera premium, con materiali morbidi, accostamenti perfetti e inserti raffinati e non rinuncia alle cinture di sicurezza regolabili in altezza. Per quanto riguarda il confort di bordo, c'è spazio sono abbondante anche dietro, anche se l'eventuale quinto passeggero è meglio considerarlo solo per brevissimi tratti, a causa delle sedute sagomate e per la presenza del tunnel centrale in mezzo ai piedi. Per quanto riguarda le dotazioni di sicurezza, lo ricordiamo, la V40 è stata la prima a montare un airbag esterno, per la protezione di pedoni e ciclisti. Con l'ultimo restyling, la media della Casa svedese è cambiata nel frontale, introducendo i gruppi ottici con le nuove luci diurne a Led, che riprendono il cosiddetto "Martello di Thor", stilema introdotto da S90 e V90. Inediti anche i paraurti, così come logo Volvo all'interno della mascherina con la grafica aggiornata. Inoltre, è stato implementato il sistema Volvo On Call: oltre a nuovi comandi vocali, attraverso un'app dedicata sarà possibile gestire da remoto la vettura, verificare alcuni parametri e inviare le destinazioni direttamente al sistema di navigazione. È stata estesa la compatibilità a Windows e sarà possibile quindi scambiare dati con l'auto, anche attraverso tablet e computer fissi.
Fra i sistemi di assistenza alla guida non mancano il Cruise control adattivo e il Cross traffic alert, che rende più semplici e sicure le manovre per uscire da spazi ristretti e immettersi nel traffico.
Come va: alla guida la V40 si rivela un’auto comoda e facile in tutte le condizioni. Risulta sufficientemente agile in città e molto confortevole in autostrada. In alcune circostanze, in base anche alla motorizzazione, risente di una certa pesantezza, soprattutto quando si marcia a regimi medio-bassi, accompagnata da uno sterzo dal feeling modesto. In pratica, il comando rimane un po’ troppo leggero anche quando si cerca una guida più brillante del normale. L'indole resta turistica e tranquilla, anche a favore dei consumi, ulteriormente favoriti dalla modalità MyCar, che consente di visualizzare sul display una serie di raccomandazioni ad hoc. La frenata è sicura e gli spazi corretti, senza affaticamenti. Per quanto riguarda il confort, la silenziosità in marcia è ottima, persino a velocità elevate, mentre le sospensioni hanno qualche limite, con alcuni ostacoli che si sentono in modo secco e un pochino rumoroso, soprattutto per chi viaggia dietro.
Pregi: la dotazione di sicurezza è da riferimento, con in più l'airbag esterno per proteggere i pedoni.
Difetti: in retromarcia il lunotto alto e piccolo non consente di controllare al meglio lo spazio dietro. Da vicino non si vedono gli ostacoli bassi.