Sulla cresta dell’onda dal 2007, la Fiat 500 è stata negli anni oggetto di piccoli ma significativi aggiornamenti, che ne hanno mantenuta intatta la freschezza. Con le sue linee tondeggianti e inconfondibili, è l’auto modaiola per antonomasia, ancor di più in questa versione con il tetto apribile. Nell’abitacolo c’è solo plastica rigida e si nota una certa semplicità costruttiva, ben camuffata dietro la plancia colorata e le tante linee curve. Ottima la presenza di serie, su tutti gli allestimenti, dell’infotainment Uconnect con schermo centrale touchscreen da 7”, Bluetooth, radio DAB e connettività Apple CarPlay e Android Auto. Le dimensioni della citycar torinese non aiutano l’abitabilità, specialmente per chi siede dietro: quattro i posti disponibili in 3,57 metri, con un’accessibilità ai sedili posteriori che costringe a qualche contorsionismo. Non va meglio neppure per il bagagliaio: 218 litri rilevati dal nostro Centro Prove, e una forma poco regolare che non aiuta le operazioni di carico.
Come va. Il nuovo 3 cilindri Firefly con sistema mild hybrid a 12 volt ha mandato in pensione lo storico Fire 1.2 a 4 cilindri; il motogeneratore si occupa di riavviare il motore nelle fasi di Start & Stop e di regalare un piccolo boost nelle ripartenze. Nel complesso il nuovo propulsore si rivela silenzioso (non alza la voce neppure salendo di giri) , con poche vibrazioni e consumi contenuti: le nostre rilevazioni dicono che la 500 fa i 18,2 km/litro di media, valore confermato anche in città. La Fiat 500 è facile da guidare, agile e stabile, con un telaio che garantisce una buona agilità e al tempo stesso un retrotreno che non va in crisi, neanche sotto sforzo. Ottima anche la visibilità e la maneggevolezza in manovra e in parcheggio. Il prezzo da pagare per il piacere di guida della citycar torinese è una risposta secca su buche e asperità del terreno, specialmente per chi siede dietro. Non pervenuti gli Adas: non è disponibile (neanche su richiesta) neppure la frenata automatica d’emergenza.