Mentre la maggior parte dei costruttori automobilistici sta subendo forti cali di vendite, la Tesla non sembra risentire in alcun modo dei tanti problemi che affliggono il settore, a partire dalla carenza di semiconduttori. La Casa californiana, infatti, ha chiuso il 2021 con un nuovo record commerciale: le consegne si sono attestate a 936.172 unità, l’87,4% in più rispetto alle 499.550 del 2020.
Trimestre in spolvero. Il traguardo è stato raggiunto grazie all’ennesimo sprint di fine anno. Nel terzo trimestre, le consegne sono state pari a 308.600 unità, in crescita del 70,9% rispetto alle 180.570 di un anno fa e del 27,9% rispetto al precedente record trimestrale di 241.300 unità registrato alla fine dello scorso ottobre. I dati, in crescita per il settimo trimestre consecutivo nonostante l’amministratore delegato Elon Musk abbia definito gli ultimi mesi un "incubo" a causa delle forniture problematiche, si sono dimostrati ancora una volta superiori alle attese degli analisti di Borsa: le consegne erano viste, in media, intorno alle 260 mila unità, anche se negli ultimi giorni le stime erano state riviste al rialzo per tener conto di alcune indicazioni positive provenienti soprattutto dalla Cina.
Le attese per il 2022. In ogni caso, la Tesla è ancora abbastanza lontana dall’obiettivo del milione di consegne indicato dall’amministratore delegato Elon Musk qualche anno fa e poi cancellato a causa delle difficoltà produttive affrontate con la Model 3. Il traguardo, comunque, potrebbe essere superato quest’anno anche grazie all’avvio delle attività produttive negli impianti di Austin (Texas) e Grünheide (Germania). Le due fabbriche, oltre a sostenere le strategie di espansione della gamma (ad Austin è in programma la produzione dell’atteso Cybertruck), sono funzionali a raggiungere il target pluriennale di crescita della produzione e delle consegne di almeno il 50% l’anno.
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